Problemi e prospettive della « società opulenta» coloro che da essa sarebbero oppressi. Nel compromesso nulla si salva, tranne la possibilità della materiale conservazione della società, che altrimenti perirebbe nell'urto violento delle classi contrastanti giunte a un livello di potenza tecnica senza precedenti e ad un'opposizione ancor più radicale che per il passato. Tutti gli altri valori, anche quando siano formalmente riconosciuti, vengono meno. E a questo punto mette conto di riferire le parole stesse del Rodano nella sua conclusione (art. cit., pp. 325-326): « Al termine di questo nostro lungo cammino, lo sfruttamento, origine prima e norma condizionatrice dell'intero processo storico-sociale quale si è svolto sino a oggi, ci appare - in linea di principio - come la conseguenza diretta dell'esaltazione spiritualistica dell'uomo, che ha comportato necessariamente il misconoscimento della sua dimensione materiale come puramente disumana. La « società del benessere » ha .costituito e costituisce, di quest'errore tremendo, di questo vero e proprio peccato, la risposta storica, inevitabile, spontanea. Come tale non ha certo potuto trascenderlo, non ha potuto cioè superarlo criticamente; ma ha impedito e impedisce che esso possa esprimere sino in fondo la sua capacità distruttiva, la sua divorante carica di catastrofe: e in tal senso si può ben dire che rientra, come sempre in generale la storia, in un disegno provvidenziale: che è insomma, se così ci si vuole esprimere, una n1anifestazione concreta dell' « astuzia della ragione». In ogni caso essa squaderna in tutta la sua gravità, in tutta la sua portata, la questione dello sfruttamento, mentre, almeno in linea obiettiva, permette di cominciare a intendere che il problema della rivoluzione è quello stesso di una ricot struzione dei valori, che sia capace finalmente di assumere, come qualcosa di : eminentemente positivo, la vita animale dell'uomo, la sua materialità, il suo lavoro». ' Non è qui possibile discutere in tutte le loro implicazioni i singoli punti dell'articolo del Rodano, nè è possibile fermarsi a rilevare tutti i casi in cui le sue affermazioni cozzano contro la realtà storica presente e passata o tutte le numerose brillanti intuizioni e i numerosi acuti giudizi da lui offerti al lettore. Ci limitiamo pertanto ad alcune notazioni di carattere generale. Il Rodano interpreta la «società opulenta», così come ogni altro tipo di società, alla stregua di un principio, quello dello sfruttamento, che sarebbe « origine prima e norma condizionatrice dell'intero processo storico-sociale»; e si intende che, nelle società ordinate sullo sfruttamento, ogni valore ed ogni connesso giudizio vanno riportati allo sfruttamento stesso. Non ci sono valori esterni sulla base dei quali un tipo di società possa essere giudicato; e le co,ntraddizioni attraverso le quali si passa dall'una all'altra forma di sfruttamento non scaturiscono da un'opposizione di valori, ma da una incompatibilità materiale tra alcune sorpassate forme d'ordinamento dello sfruttamento e alcune tecniche della attività produttiva che rendono possibile uno sfruttamento • 17 Bibliotecaginobianco
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