Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

Problemi e prospettive della « società opulenta» ad essere condizionato, e profondamente condizionato, da crisi, rotture, lacerazioni morali e materiali della vita sociale e di quella individuale. È nel trionfo stesso dell'opulenza, quale già possiamo vedere in atto qua e là nel mondo, che vecchi e nuovi problemi si affollano. Questa società tecnica e meccanica abbisogna di un profondo sforzo di razionalizzazione: chi sarà deputato a compierlo? dove lo si dirigerà? come si potrà ottenere che esso riesca tempestivo ed equilibrato? In questa società il trionfo della macchina consente una disponibilità di tempo ed una possibilità di movimento senza precedenti: che faremo del crescente tempo libero? quali sedi eleggeremo per mete dei nostri trasfe- 1 rimenti? In questa società, come si è già accennato, la rapida molti-/ plicazione della ricchezza ha consentito, e consentirà sempre meglio, 1 una stratificazione sociale estremamente differenziata, assai mobile: > - ' come si potrà fare per conciliare tali note positive col rischio di una società invertebrata per la estrema labilità ed incertezza delle sue zone medie? E questi non sono che pochissimi tra gli interrogativi i quali ci diffidano dal considerare l'umanità dell'opulenza come un'umanità priva di problemi. L'abolizione della miseria non è tutto, anche a non voler ricordare che la miseria può essere, offreclie un fatto materiale, una condizione psicologica. Una società nuova significa bisogni nuovi. Il progresso c'è e si vede dappertutto; ma, come ha ricordato il Rostow, « la fine di tutto questo non è rappresentata dall'interesse composto in /, eterno: è invece la ricerca avventurosa di ciò che l'uomo vuole e può y( ; fare quando sia decisamente alleviato dalla pressione del bisogno » ( Gli stadi dello sviluppo econo1nico, Einaudi, Torino 1962, p. 236). Alla visione idillica della « società opulenta » si contrappone __qJJ.ella moralistica, che in_parte, però, dalla prima discende. Secondo i soste- . ..._. .... - - - -~- .. - - nitori di questa veduta gli agi e i piaceri che la società opulenta ha già largiti e, soprattutto, quelli che essa largirà agli uomini nel prossimo ..I. futuro sono strumenti e occasioni di una grave crisi morale, dalla quale l'umanità uscirà depauperata di alcuni dei suoi più preziosi valori. Ciò che in genere si riferisce ai nuovi modi di vita viene gratificato di attributi che fanno riferimento alle diverse gradazioni comprese nell'arco tra immoralità ed amoralità. È però opportuno notare che in seno a questo indirizzo di critica moralistica alla società opulenta si debbono 'distinguere due orientamenti del tutto diversi fra loro nella rispettiva ispirazione. Per alcuni, infatti, la crisi morale cui darebbe luogo l'opulenza è da imputare essenzialmente alla quantità e alla qualità dei piaceri di cui quest'ultima darebbe la possibilità. Dal conflitto tra l'edonismo e le sue tentazioni, non resistibili<'flelle presenti e, soprattutto, nelle future condizioni della società, da un lato, e l'impegno di severa 13 Bi•bliotecaginobianco

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