Problemi e prospettive della « società opulenta» pertutto che, tra la massa di medie condizioni e la ricchezza, la differenza a questo riguardo non si mantiene per la disponibilità nella seconda di un superfluo che mancherebbe nella prima, bensì unicamente pet il ti120 di sup_erfluo di cui la ricchezza consente di disporre. D'onde il declino dell'invidia sociale di cui parla il Galbraith e, anche, la resistenza progressivamente più elastica, se non meno intensa, che il mondo della ricchezza offre al pareggiamento della media delle condizioni ai diversi livelli sociali in cui il processo in corso complessivamente tende a risolversi. Non è, infatti, una vera e propria eguaglianza quella che si viene delineando. Al contrario, semmai, è una differenziazione progressiva e crescente e quale forse non si~ mai av~ta, ma caratterizzata in modo decisivo dalla spontanea e incessante proliferaziolle dì gradi 1, iÒ.termedi tra i livelli tradizionali della ricchezza. Sicché, mentre una Il _. volta fare il paragone tra se stessi e coloro cl1e si trovavano al gradino immediatamente superiore della gerarchia socio-economica significava, nella stragrande maggioranza dei casi, misurare una distanza tanto impressionante quanto evidente, oggi la stessa operazione si traduce in un bilancio che per riuscire chiaro deve far perno più sulla qualità eh~ sulla quantità poiché a determinare la differenza è assai spesso un tipo di automo6Ìle invece di un altro, la abitazione nel quartiere residenziale all'ultima moda, e così via. Ma quel che in tutto ciò è maggiormente da sottolineare non è né il pareggiamento della media delle condizioni ai diversi livelli né la crescente differenziazione, bensì il fatto che l'aumento generale di ricchezza verificatosi nella società ha operato soprattutto , elevando in misura incomparabilmente maggiore di ogni altra la soglia inferiore della ricchezza e determinando la pratica sparizione dell'indigenza, questa sgradevole e onnipresente componente dell'esperienza umana dai primordi fino ad ieri. Lo spostamento delle fortune minori su un livello impensabilmente superiore a quello antico si è accompagnato, come si è detto, ad uno slittamento generale in senso positivo di tutti i livelli di ricchezza. J\.1aciò è assai meno importante della novità rivoluzionaria offerta dalla diffusione - dovuta al progresso tecnico e scientifico - di un tenore di vita mi11imo superiore a quello di cui poteva una volta disporre solo chi fosse considerevolmente ricco. Una buona parte delle proteste e delle dissidenze sociali hanno così perduto .il loro stimolo più immediato e nessuna predicazione dell'odio di classe appare in grado di rilanciarle alla passata virulenza. La classe stessa ha, infatti, perduto la fisionomia tradizionale: era una volta una connotazione etico-sociale tendenzialmente fissa, che si traduceva, sulla base della logica delle grandi spaccature della società, nella possibilità o nella impossibilità di disporre dell'essenziale; ed è invece oggi una 11 Bibliotecaginobianco
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