Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

• Vittorio de Caprariis contro l'Inghilterra e dell'organizzazione del nuovo stato, e che avevano, insieme, sperimentato, in guerra ed in pace, l'infinita debolezza delle strutture confederali e la loro incapacità a garantire una effettiva ~ita statale; mentre gli anti-federalisti erano implicati soprattutto nella vita politica dei singoli stati, erano preoccupati della ·sovranità di questi e non dell'efficienza nazionale, ed avevano, perciò, sempre tentato di lottare contro gli sforzi volti a fornire al governo confederale un forte potere esecutivo. Insomma, mentre per Brown il processo politico che aveva portato alla nuova Costituzione pareva il frutto di un sostanziale consenso in una società omogenea, e mentre per McDonald esso era conseguenza di un difficile equilibrio cli contrasti regionali, per Elkins e McKitrick le ragioni ultime di tale processo vanno cercate nella lenta formazione di un certo tipo di psicologia unionistica in larghi settori del ceto dirigente americano dell'epoca. Dopo un lungo détour, ecco che i Padri Fondatori, gli uomini, e non i loro interessi economici o la natura del loro patrimonio, tornano in primo piano. La sola obiezione che ci sembra necessario muovere alla tesi di Elkins e McKitrick è che la psicologia di gruppo no·n è sufficiente a dar ragione di un processo storico così complesso. Vi furono uomini che avevano servito la causa comune delle tredici province dell'America del Nord negli anni della guerra, e che si trovarono, poi, schierati tra i più risoluti anti-federalisti. Perché la ·medesima esperienza politica non influì su essi allo stesso modo che sui Madison e sugli Hamilton, e non diede vita agli stessi riflessi psicologici unionisti? La risposta a questa domanda ci sembra assai semplice : le idee, scacciate dalla porta, rientrano per la finestra, e fanno valere, comunque, le loro ragioni. I federalisti muovevano da una precisa concezione dei corpi politici e delle condizioni della loro sopravvivenza, e questa suggeriva una chiara valutazione della situazione americana nel periodo della Confederazio,ne, la quale, a sua volta, faceva sembrare estremamente necessaria una radicale riforma politica ed istituzionale. I Padri Fondatori volevano dotare il paese di istituzioni libere e relativamente democratiche (dove il « relativamente » sta per: « in relazione al tempo»!, nel quadro delle quali le tredici ex-colonie inglesi dell'Am~rica del _Nord potessero svilupparsi e diventare quello che Hamilton chiamerà una volta l'« american empire». Né v'è da prendere scandalo e neppure da meravigliarsi pel fatto che essi tenessero il diritto di proprietà come uno dei principi fondamentali per l'ordinato sviluppo del vivere libero: ché tale era la convinzione del più avanzato pensiero politico del tempo. Furono queste idee e queste inclinazioni, che guidarono i costituenti di Filadelfia nella _loro opera: e il processo storico 126 Bibliotecagin l')ianco

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