\/ ittorio de Caprariis e giungendo a conclusioni profondamente diverse. E ancora una volta, dopo la lettura delle pagine di McDonald, come dopo la lettura di quelle di Brown, si acquista la certezza della sostanziale erroneità dello schema costruito da Beard: non esisteva un contrasto di classi e di tipi di proprietà tra i costituenti di Filadelfia, né esisteva un analogo contrasto nel seno delle assemblee statali di ratifica; non vi furono aumenti del censo per il diritto di voto, di guisa che tutti coloro che avevano tale diritto per l'elezione delle assemblee legislative ne goderono anche per le costituenti di ratifica; i costituenti di Filadelfia e gli uomini che ratificarono la nuova Costituzione nei singoli stati rappresentavano tutte le aree geografiche e tutte le fazioni politiche del paese, e il loro comportamento non rivela affatto un'alleanza della ricchezza mobiliare contro la piccola proprietà terriera. Finalmente, il Delaware, il New Jersey e la Georgia, che furono tra i primi quattro stati a ratificare la Costituzione (il quarto era la Pennsylvania), erano stati dominati dagli interessi agrari: come si giustificava, dunque, la pretesa di Beard che i federalisti avessero sollecitato la ratifica pro,prio in questi stati nei quali sarebbero stati sicuri del successo a causa del loro predominio? Se le conclusioni di McDonald sono molto simili a quelle di Brown, il meto,do è profondamente diverso: McDonald non segue a passo a passo il libro di Beard, ma si avvicina alle grandi questioni sulla genesi della nuo-va Costituzio,ne attraverso quello che si potrebbe chiamare un approccio « sezionale ». Egli, cioè, si sforza di studiare gli uomini e la loro azione sullo sfondo della situazione dei singoli stati, ed in questa prospettiva i problemi gli appaiono affatto diversi da come erano apparsi a Beard ed agli studiosi degli ultimi decenni: ad esempio, la Georgia, che fu tra i primi stati a ratificare la Costituzione e che· la ratificò all'unanimità, lo fece non già perché gli interessi mobiliari erano dominanti, ma percl1é la guerra in corso contro gli Indiani faceva apparire desiderabile ed anzi necessario un aiuto militare federale; e lo stato di New York finì con l'accettare il documento di Filadelfia per timore di restare isolato. È proprio questo modo di avvicinarsi ai prD' blemi, che abbiamo definito « sezionale », che lascia intendere quale sia la nuova interpretazione della Costituzione e del processo politico che ·portò ad essa, che McDonald intende sviluppare in altri due volumi, dei quali W e The Peple è come una sorta di grandiosa introduzione. Il dato dominante della vita americana nel 1787 non è l'unione dei tredici stati, ma il singolo stato: malgrado tutta la retorica unionista e la guerra combattuta insieme dalle province nord-americane, la patria resta appunto la vecchia provincia; e quindi i problemi dominanti per 124 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==