Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

Beard e l'interpretazione economica della Costituzione americana elettorali, per meglio garantire gli interessi di un piccolo gruppo di ricchi ». Come si vede ricorrevano qui giudizi e formule che erano molto simili a quelle che avrebbe poi adoperate lo stesso Beard: e tuttavia, com'è stato giustamente rilevato da Elkins e McKritick, v'era una grossa differenza tra i libri di Allen Smith e di Simons e An Economie Interpretation of the Constitution. Nei primi, infatti, era fin troppo evidente l'intenzione di polemica politica immediata, che prescindeva da uno studio approfo,ndito delle realtà politiche e sociali del passato e si acco11tentava di immaginare un ceto di ricchi proprietari affatto indistinto ed omogeneo e tutto teso al predominio; mentre erano proprio la scomposizione di questo blocco proprietario e l'impressionante apparato erudito che la sosteneva, che davano alle conclusioni di Beard significato storico ed autorità. Appunto per questo An Economie lnterpretation è stato per più decenni considerato dagli storici americani l'opera dalla quale, nessuno studioso di storia americana avrebbe potuto prescindere; e le sue tesi passarono quasi di peso nei manuali, soprattutto in quelli in uso nelle università. D'altro canto, come s'è già avuto occasione di rilevare, l'impostazione di Beard ed il quadro che essa forniva dell'opera della Costituente di Filadelfia si accordavano perfettamente con le nuove ricostruzioni del periodo rivoluzionario e dei contrasti economici e delle tensioni sociali che l'avevano caratterizzato, fornite da studiosi come Becker e Schlesinger senior. E, da ultimo, le tesi di An Economie lnterpretation parvero confermate in pieno allorché, nel 1940, Merrill Jensen pubblicò un libro su The Articles of Confederation: An Interpretation of the Social-Constitutional History of the Americati Revolution, nel quale era anticipata la tesi di una più vasta opera, The Ne-iv 1Vation, che avrebbe visto la luce solo dieci anni più tardi. Jensen, infatti, sosteneva che non era vera affatto quella che per più di un secolo era stata ritenuta una verità di vangelo, che, cioè, la Confederazione si trovava nel 1787 al limite del collasso, e che, semmai, era vero pro•prio il contrario, perché in quell'anno famoso la grave crisi economica, che aveva tormentato il paese per più di un lustro, si poteva considerare praticamente risolta. Pareva elementare dedurre dalle proposizioni di Jensen che, se non era esatto che i Costituenti di Filadelfia avevano agito unicamente per trarre a salvamento la nuova repubblica, essi dovevano avere auvto altre ragioni: e queste erano, appunto, quelle che Beard aveva indicate circa trent'anni prima con mirabile lucidità. Malgrado il precedente di questo quasi unanime accordo della corporazione degli storici, chi legga oggi il libro di Beard non può non essere stupito dal fatto che certe contraddizioni e talune assunzioni 119 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==