• Vittorio de Caprariis danaro nelle terre dell'Ovest per fini speculativi, ventiquattro possedevano valori mobiliari sotto forma di danaro prestato ad interesse e undici erano titolari di considerevoli investimenti nel settore dei traffici e delle manifatture. Un'indagine analoga aveva condotto Beard· a stabilire che analoghi interessi si potevano riscontrare nei sostenitori della nuova Costituzione nelle convenzioni statali convocate per la ratifica; e, finalmente, un confronto del censimento del 1790 e dei risultati delle elezio,ni per le convenzioni di ratifica gli aveva consentito di stabilire che solo un quarto della popolazione adulta maschile aveva preso parte alle operazioni di voto, e che, in conseguenza, solo un sesto di questa aveva approvato il documento stilato a Filadelfia. Ad un primo, sommario esame, pertanto, il libro di Beard pareva solidamente documentato: ricorso a fonti inedite, abile combinazione di queste con le fonti secondarie, vigore di ragionamento e di stile, tutto concorreva ad indicarlo come un'opera fondamentale, dalla quale non si sarebbe potuto prescindere in avvenire, e soprattutto come uno studio• che rinnovava interamente la conoscenza di un momento importantissimo della storia americana, sul quale, ·pure, si era scritto moltissimo. Certamente, neppure per le tesi di Beard mancano, nella letteratura storica americana, i precedenti: Richard B. Morris ha segnalato, qualche anno fa, un articolo di Henry Dawson, pubblicato nell'« Historical_ Magazine» del marzo 1871, nel quale si combatteva animosamente il culto quasi religioso che studiosi come Bacroft ed Hildreth e Fiske avevano consacrato ai costituenti di Filadelfia. Ma più che questo articolo isolato, il quale nell'epoca in cui apparve dové sembrare alquanto stravagante, vale la pena di ricordare qui le opere di J. Allen Smith e di Algie Simons. Infafti nel libro di Allen Smith, Spirit of American Government: A Study of the Constitution, apparso nel 1907, era sostenuta, senza mezzi termini, la tesi che la Costituzione americana era un documento classista: « fu la classe proprietaria che stilò ed assicurò l'adozione della Costituzione ». I Padri Fondatori no-n pensavano affatto a stabilire la democrazia 11el Nuovo Mondo, ma volevano solo instaurare il loro predominio di classe, e vi riuscirono grazie all'istituzione di meccanismi co,stituzionali che erano in apparenza tanto popolari da no~ suscitare un'opposizione troppo risoluta, ma che davano al popolo una frazione veramente esigua della sostanza del potere politico. Cinque anni dopo Simons riprese tale tesi, nel libro su Social Forces in American History, e la portò all'estremo: « la legge organica di questa nazione fu formulata in sessioni segrete da un corpo che esisteva solo in base ad una sorta di cospirazio-ne; e la sua approvazione fu imposta ad un popolo privato dei suoi dir~tti politici con disoneste riforme 118 Bibliotecaginobianco • • I
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