Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

• Cronaca Libraria ECONOMIA GIOVANNICARAVALE: Cicli economici e Trend .. Milano, Giuffrè, pp. 527. Al contrario di quella anglo-americana, la letteratura italiana sul problema della connessione cicli-trend è purtroppo scarsa sia dal punto di vista informativo sia dal punto di vista dell'originalità dei contributi. È per questa ragione che la pubblicazione di GIOVANNICARAVALE (Cicli economici e trend, ed. Giuffrè - Collana dell'Istituto di Economia e Finanza della Facoltà Giuridica di Roma) va accolta con doppio favore. Essa, infatti, oltre a fornire un chiaro quadro delle più importanti teorie formulate sul delicato problema, indica con rigore e acutezza i limiti delle stesse, per poi costruire, sulla base dei risultati critici acquisiti, una nuova più ampia ipotesi nella quale cicli economici e sviluppo di lungo periodo vengono spiegati adeguatamente e organicamente. Ma procediamo con ordine e chiariamo in primo luogo quale è l'oggetto della ricerca del Caravale: il cosiddetto problema della connessione tra cicli e trend. L'esperienza statistica, si potrebbe dire storica, ricorda l'A., ci mostra che le oscillazioni del reddito nei paesi ad economia di mercato non si sono svolte in torno ad una linea orizzontale, ma sono avvenute intorno ad una linea ideale, crescente nel lungo periodo, la quale viene chiamata trend e indica lo sviluppo dei sistemi stessi. Sorge allora il problema di abbandonare la concezione antiquata delle fluttuazioni economiche come alterazioni di un equilibrio stazionario dei sistemi e di raggiungere una soddisfacente concezione di equilibrio dina1nico. Nel quadro dei tentativi di dinamizzazione della teoria economica hanno importanza fondamentale gli sforzi di spiegazione congiunta dei cicli e del trend. In altre parole, si dice, non è possibile spiegare realisticamente le fluttuazioni di breve periodo prescindendo dalle forze di lungo periodo, cioè quelle che spingono i sistemi, sia pure attraverso oscillazioni periodiche, 108 verso l'alto; d'altro canto non si può pretendere di capire l'intima essenza del trend senza rendersi conto del suo modus operandi,· le fluttuazioni. I due fenomeni sono intimamente legati e debbono essere perciò spiegati congiuntamente. È questo il problema affrontato dal saggio del Caravale, risultato di ricerche e studi compiuti presso l'Università di Cambridge (Inghilterra) e di frequenti contatti con gli economisti del famoso Ateneo. L'A. inizia con una esposizione critica - più sistematica che cronologica - delle teorie finora formulate: in primo luogo quelle di carattere matematico e poi quelle di natura meno rigida. Attraverso .l'esposizione, che corre fluida e chiara, vengono man mano messi in rilievo i difetti e le debolezze dei due gruppi di teorie: sostanzialmente una eccessiva rigidita delle prime (che le rende irrealistiche, cioè inutilizzabili per una spiegazione dei movimenti reali) e una disorganicità e incompletezza nelle seconde. In particolare l'A. afferma che le analisi del secondo gruppo, pur apparendo più idonee a penetrare nella logica del complesso problema, purtroppo ancora non sono state capaci di costituire un solido corpo teorico, un insieme organico di risultati acquisiti. Da questo presupposto prende le mosse l'analisi del Caravale;· dalla coscienza cioè della necessità di superare gli schemi finora limita ti e meccanicistici prendendo gli elementi validi delle teorie formulate e fondendoli in una ipotesi nuova ed organica. La novità sostanziale della impostazione sta a nostro avviso nella affermazione che il problema della connessione tra cicli e trend non può essere risolto cercando di ricavare oscillazioni e sviluppo da uno stesso gruppo di forze, ma che può e deve essere ridotto alla semplice analisi delle forze che spingono verso l'alto i due limiti (massimo e minimo) entro cui avvengono le fluttuazioni. Da questa affermazione (che forse più utilmente avrebbe potuto precedere i capitoli sul ceiling e sul fioor I Bibliotecaginobianco \ I t

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