Problemi e prospettive della « società opulenta» dovuta soltanto a mero spirito dog1natico, ma anche - ed è in ciò giustificata e da condividere - all'esigenza di non disperdere in un eccletismo vacuamente onnicomprensivo la carica critica e creativa che a quelle due filosofie è assicurata dal poter disporre, grazie al principio dialettico cui si ispira il loro n1etodo, di un formidabile strumento di aggressione e di dominio della realtà. Quando, dunq~e, diciamo e ricordiamo che la « società opulenta » ha alla propria origine una complessa evoluzione tecnico-scientifica, tale affermazione va intesa come mera constatazione di un fatto che ha caratterizzato questo momento dell'evoluzione dell'area di civiltà alla quale apparteniamo. Così intesa (e perciò non come affermazione di determinismo economico), la constatazione ha peraltro una grandissima rilevanza. Essa si traduce, infatti, 11el riconoscimento di una « logica dell'opulenza » avente propria autonomia e propri caratteri distintivi nell'ambito più ampio dell'esperienza civile alla quale appartiene. Il ' progresso tecnico-scientifico ha assunto, nell'età contemporanea, un ritmo caratterizzato essenzialmente dalla s~a prevedibilità e program- } mabilità. Per la prima volta nel corso della loro lunga storia gli uomini \ si trovano nella condizione di potersi porre l'obiettivo di avanzamenti periodici del loro patrimonio scientifico e della loro capacità tecnica, concependoli come successivo sviluppo dei dati di cui sono in possesso Grosse équipes di ricerca hanno _così ~sostituito la ricerca individuale o di gruppi ristrettissimi, a cui il progresso tecnico-scientifico era stato finora affidato; e l'organizzazione della ricerca ha finito con l'assumere un ruolo almeno pari a quello del suo fondamento concettuale e sperimentale. L'opulenza ha tratto origine, da questa complessa trasformazione del lavoro tecnico-scientifico, pressappoco come un sottoprodotto, come un risultato non previsto, cl1e ha cominciato a diventare importante per se stesso, e di cui si è presa quindi coscienza chiaramente, solo quando la consistenza ne era ormai tale da non potersi più prestare ad equiv~ci. È probabile che la problematica posta oggi in essere dalla solare evidenza della « società opulenta » sarebbe nata già trent'anni fa, se la grande crisi del 1929 110n fosse intervenuta a gettare un'omb1·a oscurissima sulla realtà del progresso economico e sociale, così esaltata già negli anni '20 del nostro secolo. Comunque, il nesso tra progresso tecnico-scientifico ed opulenza appare oggi indiscutibilmente e definitivamente confermato. Anche nei modi piì1 indiretti, applicandosi ai problemi di esplorazione e di conquista dello spazio extraterrestre o a problemi di carattere militare, la scienza e la tecnica fini-- scono sempre col contribuire all'incremento ~ell'opulenza, a rendere cioè la vita dell'uomo più facile, più agiata, più umana, più ricca di 9 Bibli.otecaginobianco
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