Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

Problemi di un'area nietropolitana ticale ed orizzontale degli incarichi, delle funzioni e dei poteri. Siamo convinti, infatti, che il contatto diretto porterà alla comprensione maggiore della stessa burocrazia. Per questo noi pensiamo che debba cessare definitivamente ogni condizione di inferiorità della zona meno favorita, nella distribuzione dei pubblici servizi, dei controlli, delle opere! Noi critichiamo ogni atteggiamento tendente a vedere il cittadino in funzione di oggetto del servizio pubblico e sosteniamo, al contrario, il suo diritto all'intervento diretto. Ot1esto intervento è determinato in primo luogo dalla esistenza di tt1tte quelle forme associative che si sono venute creando nel tem.po, al centro ed altrove. I sindacati, gli uffici di patronato, i partiti, le associazioni culturali, le associazioni sportive, i circoli ricreativi, le cooperative devono offrire luoghi di riunione accoglienti e devono sapere individuare il modo originale di 1nanifestazione delle opinioni e della volontà della gente di periferia. Ma il nucleo eleme11tare di questa partecipazione alla vita democratica dovrà essere la organizzazione degli inquilini e degli assegnatari, viva e vigilante intorno a tutte le questioni di interesse comune ed anche capace di fare intendere a ciascuno i propri doveri ed il rispetto dovuto all'altrui interesse. E ce n'è del lavoro da fare: la pulizia, la manutenzione, la posta, il giardino, la distribuzione dei posteggi, la cr~azione di strutture adatte per i bambini, la difesa degli associati verso l'ente amministratore, l'intervento presso l'ente per la ricerca delle soluzioni più eco11omiche e meno fastidiose... ed all'esterno gli orari dei mezzi pubblici, le riparazioni stradali, la farmacia, l'ambulatorio, le scuole, i giardini! L'avvicinamento delle comunità organizzate potrà determinare il sorgere della co-nsulta di quartiere alla quale noi sollecitiamo il riconoscimento della pubblica amministrazione. In questi giorni la televisio11e l1a messo in onda un programma intitolato le « Due Napoli ». Si tratta di argomento su cui potrebbe sbirrarrirsi la fantasia ed esercitarsi la retorica ripetendo le cose che hanno fornito a scrittori, drammaturghi, giornalisti, cineasti ed anche pittori ed anche uomini politici momenti di supre1no patos. Per noi le cose stanno in modo diverso: ·noi vogliamo cambiare le cose. Questo vuol dire muovere le forze, oltre che le idee, capaci di camb~are i rapporti sociali ed umani. I nuovi rapporti umani sono l'atto conclusivo spesso sintetizzato in una legge, in u11 decreto od ordinanza. In realtà, ogni progresso è il risultato di un travaglio, di un 1novimento, di una volontà organizzata ... è il risultato cioè della azione degli uomini. CLEMENTE MAGLIETTA 105 '3ibliotecaginobianco

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