Problemi di un'area metropolitana sabilità per non essere ancora oggi forze autonome capaci di incidere con la loro presenza orientatrice e moralizzatrice in una situazione che non maturerà sul terreno elettorale se non matura prima su quello economico e morale. Ma questo discorso merita un esame a parte e serve qui soltanto come solenne richiamo alla responsabilità di tutti per la soluzione di grandi problemi come quello che stian10 trattando. * * * La periferia ha un suo volto. Le strade sono disselciate e sporche. Il vecchio resta vecchio ed il nuovo invecchia rapidamente, oppure si protegge con recinti, vivendo isolato, avulso dal resto. La popolazione del posto continua nel tradizionale suo modo di vivere, mentre la popolazione trasferita, conservando la maggioranza dei suoi interessi lontano dal luogo di abitazione, resiste a fondersi co,n il tutto. Così, dopo molti anni, noi troviamo quelli « dell'Ina-Casa » che sono diversi da quelli del « rione ». O prima o dopo questo finirà, ma per il momento si tratta di due mondi impenetrabili. In qualche località le cose procedono più spedite. Si tratta in tale caso di quartieri dove la immigrazione massiccia ha accoppato il resto imponendo le sue esigenze. E questo è il caso di Fuorigrotta. Dovunque la scuola, le fognature, l'acqua corrente, i trasporti sono problemi gravissimi. , Ma, si dirà: che fa il ceto intellettuale, che fa la classe operaia? E 1a risposta è implicita nella distribuzione delle sezioni politiche in questi nuovi quartieri, nella ubicazione delle sezioni e dei circoli, nel loro numero, nella loro attività e nella loro capacità (o incapacità) di esprimere i nuovi moderni interessi della stragrande maggioranza della popolazione: argomento serio e da meditare per accertare le responsabilità allo scopo di svegliare le energie nuove e le più nuove capacità. Le vie di accesso sono, in generale, strette e mal tenute, attraver, sate da binari ferroviari e senza alcun decoro. La stessa autostrada, invece di essere un invitante approdo per la grossa città, diventa un invito a scorrere rapidamente ai margini ed andare via. A Stadera si perviene dalle Puglie dopo 3 passaggi a livello consecutivi; sol_o da qualche mese sono stati tolti i traballanti convogli delle Tramvie Provinciali che serpeggiavano in libertà sulle vie di Caserta e Benevento; a Pozzuoli, la Domiziana si restringe ed ha curve e fondale che non vengono rettificati nonostante i cruenti incidenti; a Secondigliano si percorre un inferno per raggiungere il centro, venendo da Roma; a S. Giovanni a Teduccio si è rifatta la statale n. 18, ma ci si è rifiutati 101 Bibliotecaginobianco
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