L'esilio dalla realtà Stimiamo inutile continuare. Mette conto, piuttosto, citare alcuni brani dal vivo: « ... Passava Abigaille: bionda e stupenda, elegante e giovane. Passavano, con lei, la giovinezza, la bellezza, il lusso, l'eleganza. Simone la guardò quando ella gli fu seduta accanto al volante. ' Sei bella, porti qualunque abito con una sì alta signorilità e indifferenza, che ogni volta rimango attonito '... » E ancora: « Una infermiera entrava reggendo un vassoietto co11 quanto doveva servire per una iniezione. Abigaille giaceva, inerte, chiusa in un pagliaccetto di pizzo nero. Il corpo meraviglioso rivelava le forme ma non la nudità, ché il pizzo era sostenuto da un casto chiffon rosato. Le lunghe, perfette gambe, inguainate nella seta erano trattenute da u11reggicalze di pizzo nero. Ella non aveva reggiseno, e la perfezione di quel ·corpo pareva disegnata sotto il pizzo ... ». Per ultimo, riporteremo una lettera aperta di Liala alle proprie lettrici; lettera nella quale la scrittrice annuncia l'imminente conclusione di « Non crescon fiori per Abigaille », e, nello stesso tempo, la prima punta di un nuo·vo romanzo: AMICHE tanto care, anche ABIGAILLE se ne va. Compiuto il suo passaggio fra queste pagine, vi saluta lasciandovi, spero, un ricordo dolce. E un ricordo dolce vi lasci ANGELO: non è tutto inventato, Angelo: perciò tenetelo, potendo, nel vostro pensiero e nel vostro ricordo. Vi porterà fortuna, ricordare la fragile creatura bionda che apparve e sparì, leggera come era venuta. Ma si affianca a ABIGAILLE, in queste pagine, CINZIA. Cinzia non è povera come era Abigai: e non inizia la sua vita con rinunce. Cinzia ha tutto. Genitori belli e ricchi, vita stupenda, un amore. Ma più infelice di Abigai, perderà nello spazio di un giorno l'amore dei genitori e quello del ragazzo che ella ama. Le rimane soltanto la ricchezza. E una esperienza atroce che farà della fanciulla dolcissima una donna perversa. Fin da ora perdonate a CINZIA i suoi errori. Non li avrà voluti lei. Glieli avrà malignamente suggeriti una sorte altrettanto maligna. ABIGAI vi saluta: se ne va per il suo cammino, un giorno raggiungerà Angelo. Ma viene a voi, sorridente, felice, raggiante, CINZIA: amatela. E' una povera creatura ricca soltanto di danaro. E' poco, il danaro, anche se è molto: e da solo non può dare la felicità. Lo potrete constatare subito leggendo: · LA SUBLIME ARTE D'AMARE Vi attende, con Cinzia, la vostra LIALA 73 Bibliotecaginobianco
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