Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

]osé Louis Sampedro l'U11ità d'Italia come un argo1ne11to irrefutabile che giustifichi l'odierno pessimismo. Abbiamo motivo di sperare bene. In ogni caso quelli che in nome di questa tesi rifiutano l'integrazione, dovrebbero provare anche che la situazione dei paesi che resteranno isolati sarà migliore di quella cl1e essi avrebbero, raggiunto se si fossero associati al M.E.C .. La cosa ci sembra piuttosto difficile da provare, in questa nostra epoca i11 ct1i vecliamo la crisi dei n~zio11alismi economici, ·asfissiati dalla camicia di forza costituita dalla ristrettezza del mercato interno. Non c'è da meravigliarsi, quindi, se parecchi paesi dell'Europa meridionale hanno sollecitato successivamente l'associazione al M.E.C., come una soluzione preferibile all'isolamento e malgrado gli indubitabili sacrifici di adattamento èhe essa esige. Altri paesi mediterranei l1anno mostrato quanto soffrano per la ristrettezza dei loro mercati. Così la Turchia, che ha so,llecitato l'associazione al M.E.C.; e così la Tunisia, che pensa ad t1n più vasto mercato quando afferma, nel citato volume, Perspectives décennales de développernent 1962-1971: « È nella logica delle cose sopprimere, ad un ritmo e secondo modalità da fissare, il regime preferenziale esistente tra la Tunisia e la Francia e di sostituirgli un regime fondato sulla cooperazione economica ·con tutti i paesi. Questa deve accompagnare o prece·dere l'integrazione politica del Maghreb·. Certamente la infrastruttura economica dei paesi del Maghreb, così come· il loro contesto politico-econorp.ico, non permettono di agire in questo ca1npo che a tappe successive. No·n si tratta, quindi, di una integrazione da realizzarsi secondo un processo continuo. Il termine prevedibile è una unione doganale affiancata da una u11io,ne monetaria, con una politica commerciale comune e dei pia11i di sviluppo armonizzati ». 11. I compiti dei paesi mediterranei. - Le considerazioni precedenti sono state fatte pensando evidentemente ai paesi favorevoli al M.E.C .. Ma si potrebbe dire: e quelli che restano o, pensano di restare al di fuori per una ragione o· per l'altra? o quelli che, dopo aver sollecitato rassociazione, non si decidono a realizzarla? Abbiamo già osservato (al punto 8. E) che il caso di questi paesi non obbligava ad una nuova analisi completa e parallela, perché le differenze delle rispettiv.e situazioni convergevano in generale dall'esame dei .paesi che dovevano associarsi al M.E.C.. Aggiungiamo ora, senza entrare in inutili particolari sui motivi che ci spingono, che secondo noi i problemi-chiave dei paesi mediterranei estranei alla Comunità continuano ad essere quelli esaminati al punto 9r, investimenti e promozione del fattore umano. 80 Bibliotecaginobianco .

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