Documenti Missione della Banca Internazionale sia pertinente, dato che la Missione attribuisce al meccanismo dei tassi d'interesse la funzione distributrice delle risorse disponibili per lo investimento. Né lo Stato, né il settore industriale competitivo posso110 concorrere sul mercato con le domande della grande industria che, in larga misura, è direttamente controllata dalla banca mista. Questa situazione ~ondiziona talmente i processi d'investimento nell'industria e nei servizi che non sembra compatibile con le esigenze d'un processo di sviluppo equilibrato. La Missione è d'accordo con l'intenzione del Governo di avanzare « in maniera circospetta » nel senso di una maggiore specializzazione bancaria, perché essa comprende che i vantaggi di una separazione brusca delle funzioni dualiste della banca mista potrebbero rivelarsi più teorici che pratici. Vi sono buone ragioni per condividere lo scetticismo della Missione per questo tipo di soluzione; ma la fiducia che si può avere nella soluzione alternativa che essa propo11e è pure minima. Questa alternativa consisterebbe nel promuovere una maggiore concorrenza, facilitando la creazione di nuove banche, anche banche stra11iere; ma, dopotutto, l'accelerazione della concentrazione bancaria a datare dal 1939 rifl~tte proprio tendenze verso una maggiore efficacia del sistema che sono provocate dall'aggravarsi della lotta competitiva, che sussiste ancora fra le banche spagnole sotto forme assai differenti da quelle di una lotta di prezzi. 4) Monopolio e commercio estero. - Il Rapporto della Missione della Banca Internazionale contiene qualche riferimento a un possibile difetto d'efficacia del modello di sviluppo proposto a causa dell'esistenza di pratiche restrittive o monopolistiche. Noi consideriamo che tale questione sia particolarmente interessante, perché si riferisce ad un altro meccanismo di base nell'incoraggiamento dello sviluppo se.. condo le proposte fatte dalla Banca Internazionale. La Missione fa notare che, data la brevità di tempo di cui essa ha potuto disporre, le è stato difficile identificare tali pratiche su basi sicure; ma che essa ha avuto l'impressione che, nel caso in cui queste pratiche sembravano evidentemente esistere, esse erano frequentemente sostenute da leggi, controlli o sistemi amn1inistrativi. Fra questi controlli, essa si riferisce in maniera specifica ai tre metodi di controllo strutturale dell'industria, stabiliti nel 1939 come parte integrante delle leggi di protezione e di organizzazione dell'industria nazionale: a) la autorizzazione amministrativa per i nuovi investimenti; b) il regime 87 Bibliotecaginobianco
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