Nord e Sud - anno IX - n. 36 - dicembre 1962

Giornale a più voci possibilità che diano luogo a speculazioni 'professionali ' da parte degli assistiti. Fra i quali la vera povertà spesso è oscura e nascosta. Infine il prof. Brian ha fatto rilevare come in Liguria l'agricoltura potrebbe costituire un valido sbocco, con possibilità di assorbimento che non vengono sfruttate. L'agricoltore viene invece trascurata per ragioni psicologiche, l'attrazione che esercita la città, mentre assai meglio gli immigrati potrebbero sistemarsi nelle campagne. Ad un tale Nord essi sarebbero più vicini e preparati. Forse avrebbero potuto esserci altri interventi, l'atmosfera cominciava appena a scaldarsi, ma ad un certo punto il prof. Cavalli è apparso animato da una gran fretta di chiudere la riunione. E no,n vi erano palesi motivi: l'ora di cena era ancora piuttosto lontana. La stampa cittadina 'moderata' ha dato una notevole evidenza ai resoconti su questa Tavola Rotonda; si ha quindi ragione di credere che, agli occhi di determinati ambienti ufficiali, essa abbia avuto una certa importanza. In effetti noi stessi, nonostante le critiche mosse qua e là a certi aspetti delle relazioni, non possiamo non dare atto della prova di buona volontà, di studio e di approfondimento del problema dimostrata dal fatto stesso dell'organizzazio,ne .e della partecipazione alla riunione, e dell'impegno sincero che era alla base delle relazioni, specie quelle dell'ing. Pedullà e della dott.ssa Balbo. Tuttavia, considerando la cosa nel suo aspetto più generale, ci sembra che la riunione stessa abbia messo in luce anche altre e ben diverse note fondamentali e diffuse: · - Inesistenza e inconsistenza degli organi dello Stato di fronte a certi problemi. Essi arrivano perfino a non considerare l'esistenza: tutto va bene; i loro uffici svolgono normalmente i loro compiti di routine; il resto vada pure in malora; - Abbiamo avuto la sensazio11e di trovarci tra uomini che avessero appena cominciato a scoprire certe questioni, certi problemi. E che avessero cominciato a disct1terne, del problema, così come si presentava ai loro occhi, i11quel mo,mento, del tutto avulso dalla situazione che lo ha prodotto, dal dramma sociale ed umano dallo sconvolgimento econo 1 mico che esso rappresenta; - Sì, è vero, il tema aveva certi limiti ben precisi: 'inserimento nelle industrie del Nord ... '. Ma, pur tenendo presenti i limiti della discussione, bisognerebbe sempre avere davanti agli occhi il punto di partenza - e qt1ello di arrivo. Le cause cioè dell'emigrazione dal Sud, e le conseguenze di questa, nel tempo. Le conseguenze per il Nord, le conseguenze per il Sud. - Ci è sembrato che si tendesse a considerare il fenomeno come permanente, come un male inevitabile e necessario. Una cosa in fondo utile, ma pericolosa, una causa di grave turbamento del proprio ordine sociale, ma necessaria, perché le strade continuino ad essere spazzate, le fabbriche a produrre, le case ad essere costruite. Senza minimamente rendersi conto che, a considerarlo permanente, fra pochi anni avremo un Sud spopolato 61 Bibliotecaginobianco

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