Nord e Sud - anno IX - n. 36 - dicembre 1962

Note della Redazione • Infine, la « H ermes » si soffern1a sul « come e perché si perviene alle scelte politiche all'interno della D. C. » e mette in rilievo le deficienze culturali e tecniche delle sfere dirigenti d1nocratico-cristiane di Napoli. Da ciò « deriva non solo l'impossibilità di proporre, in quanto partito, una organica politica di sviluppo deniocratico, ma l'atteggiarsi dei vari raggruppamenti e dei loro leaders di fronte ai singoli problemi risulta assai spesso vago o poco pertinente. Molte volte non si tratta di difetto di volontà politica, ma ignoranza dei problemi nei loro termini reali ». Ineccepibile è, a nostro giudizio, l'analisi della « Hermes », ed essa rende a pieno 1nolte e gravi ragioni per cui la lotta politica napoletana viene condizionata e bloccata dalle carenze e dal prepotere di determin.ati gruppi democratico-cristiani. Occorre, tuttavia, spingere l'analisi stessa ancora più a fondo. Bisogna ricordare che la vecchia classe do1ninante dei Vanzi, dei Cenzato, dei Rodinò, dei Brun è essa che ha allevato la nuova. Bisogna ricordare che il compromesso e l'alleanza di questa classe dirigente coi monarchici e la destra napoletana sono una tradizione che alla D. C. non è stata imposta all'indomani delle ultime elezioni comunali, ma è vecchia ormai di quindici o sedici anni, pur avendo dovuto subire le tensioni transitorie di alcuni periodi più difficili. Bisogna ricordare che la forza dei gruppi conservatori che, attraverso la D. C., spadroneggiano nella vita napoletana e si rivelano incapaci di avviare a soluzioni moderne i problemi della città è in ragione diretta delle debolezze e delle carenze dei gruppi che all'interno della D. C. napoletana si piccano di rappresentare gli elementi più dinamici, moderni e progressivi. Bisogna, infine, ricordare gli appoggi che le forze e i gruppi conservatori sembrano puntualmente ritrovare nelle sfere più infiuenti della gerarchia ecclesiastica napoletana; il ricatto che verso le dirigenze nazionali della D.C. i gruppi locali esercitano, avvalendosi del controllo di consistenti masse di voti nei Congressi del partito e nelle elezioni locali e generali; la debolezza, ciononostante, delle centrali democratico-cristiane nazionali nell' avviare un nuovo corso delle cose napoletane (e meridionali), imponendo innanzitutto uomini nuovi e adatti ai posti di direzione dei principali organismi ai quali la vita locale fa capo; e così via. Può darsi che, approfondendo così l'analisi, le prospettive di soluzioni democratiche e 1noderne dei proble1ni napoletani si restringano ancora d'i più. Ma è solo da una critica radicale che il necessario processo di ricostru .. zione e di fondazione su basi più solide può realmente trarre avvio. Mentre l'avvenire sarà irrimediabilniente compromesso se i gruppi che si qualificano di sinistra non sapranno trovare subito una linea conzune di azione politica - di cui la « Hermes » indica appunto i presupposti - e continueranno a comportarsi come i gruppi di potere della destra, a essere divisi da rivalità personali, a sacrificare le esigenze strategiche della lotta per il rinnovamento civile alle esigenze tattiche delle risse per il controllo fine a se stesso delle leve di comando, nel partito,. nell'amministrazione, nel sottogoverno. 47 Biblioteçaginobianco

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