• Aldo Canonici è indubbio che non esiste aspetto della nostra esistenza di cui non sia parte la psiche, il comportamento, ossia, infine, ·noi stessi. Ma da questo a stabilire che di ogni avvenimento l'aspetto psicologico sia sempre l'elemento determinante il passo è più lungo. · E ciò senza togliere alcun merito alla psicoanalisi, né volerne per alcun verso limitare l'importanza. Credo, a112i, si possa considerare superficiale la posizione di molti tra i comunisti nostrani, i quali forse per difendere, non richiesti, la posizio,ne ufficiale sovietica alquanto contraria alla psicoanalisi, per il fatto che questo indirizzo di studi è sentito estraneo alla tradizione psicologica russa, sostengono che questa è scienza da classi agiate e decadenti, che gli operai risolvono in maniera più semplice e più sana i propri conflitti interni e che nel mondo socialista non c'è posto per le nevrosi. Nulla di più falso: nelle campagne e tra gli operai non mancano le malattie mentali, anche se esse spesso assumono nomi diversi; e anche se nelle campagne chi ne soffre tende più volentieri ad affidarsi, anziché al medico psichiatra, al parroco che lo curerà con benedizioni ed esorcismi. D'altra parte, osserva giustamente il Musatti (Psicoanalisi e vita contemporanea) che la ragazza di campagna che finisce prostituta, o il giovane cresciuto in ambiente di miseria ed avviato in casa di correzione, sono assai spesso nevrotici, anche se la società li classifica sotto al tre etichette. Il libro di Servadio, comunque, pur con questi limiti, tipici di un dialogo intessuto con un pubblico di profani, assolve un suo compito di prima informazione e come tale sempre utile. Diceva Thomas Mann, a proposito delle teorie di Freud: « Le vedute della psicoanalisi trasformano il mondo: con esse entra nel mondo una diffidenza ma apportatrice di serenità, un sospetto che tende però a smascherare gli intrighi e le ipocrisie dell'anima ... ». ALDO CANONICI 114 Bibliotecaginobianco
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