Argomenti zione condotta dalla DC che guadavagna quindici seggi (con 10.688 voti), mentre il PCI riconquistava tre consiglieri, salendo a quattordici (con 9.843 ), ma a spese del partito socialista che scendeva a quota quattr~ (4.061 suffragi). Le destre conseguivano, grosso modo, i precedenti risultati, mantenendo cinque posti (3.595 voti), con una lista di co·ncentrazione (le « due torri ») mentre il PSDI pagava il prezzo, della sua ambivalenza e non raggiungeva il quoziente necessario, scendendo a 359 voti. Fu a· questo punto che lo sviluppo delle vicende politiche coincise con un programma nel quale veniva dato assoluta priorità al problema industriale. Al centro-sinistra, infatti, corrispose la risoluzione del Consiglio Comunale di costituire un Comitato Promotore che, sulla base della legge 643 del 29 luglio 1957, avrebbe dovuto dare vita, per la prima volta in Italia, a un Consorzio per l'Area Industriale. I Comuni partecipanti alla iniziativa furono• Bosco Reale, Boscotrecase, Pompei, Castellammare di Stabia e S. Antonio Abbate (più tardi si aggiunse Torre del Greco); in più dettero il loro appoggio alcuni enti provinciali, l'Unione Industriali e la Camera di Commercio, e, infine, il Banco di Napoli. Relatore alla riunione per la costituzione dell'organismo promotore, fu l'on. Rubinacci che, traendo spunto da un vecchio progetto della cosiddetta « navigabilità del Sarno » indicò appunto nel territorio attraversato dalla foce del fiume, fra Torre Annunziata e Castellammare, con un lembo appartenente a Bosco Reale e Boscotrecase, la sede adatta per la creazione di una Area Industriale. Il progetto cl1e avrebbe dovuto realizzare l'ambizioso tentativo venne affidato al prof. Luigi Tocchetti, ordinario nella Università di Napoli. I finanziamenti, secondo quanto stabilisce la legge, avrebbero dovuto essere a carico per metà. sulla Cassa del l\1ezzogiorno,, per l'altra metà sugli enti promotori. Gli accertamenti necessari per la definizione del progetto durarono due anr1i e alla fine del 1959, erano state avanzate sette altre proposte per altrettante Aree Industriali, che avrebbero dovuto avere sede a Casoria, a Quarto, al Lago di Patria, nel Nolano, a Salerno, nel Nocerino e nel Casertano.· Di tutte queste sollecitazioni, tuttavia, la prima ad essere presa in considerazione fu quella di Torre, con esito negativo, in quanto fu stabilito che la foce del Sarno avrebbe dovuto essere uno dei Nuclei Industriali di una più vasta Area Industriale napoletana. Recentemente, come è noto, Napoli ha avocato a sé la funzione di comune-pilota delle Aree Industriali Campane, con la costituzione del Consorzio avvenuta per iniziativa della sua Amministrazione Provinciale. In questi limiti, tuttavia, Torre Annunziata si propone di trarre il massimo vantaggio .da una azione accorta e sagace, intesa ad ottenere la 95 Bibliotecaginobianco
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