Argomenti nesse le sue vicende amministrative. E se è vero che in questo spazio, quasi esclusivamente, si sono misurati i partiti, è altrettanto comprensibile come tra di essi due abbiano potuto monopolizzare i termini della competizione, riducendo al loro contrasto i dati salienti e lo schema di tutta la lotta politica. La Democrazia Cristiana, da un canto, e il Partito Comunista, dall'altro, si sono trovati a combattere con gli stessi argomenti, dovendosi privare in gran parte di tutte le altre suggestioni tradizionali di cui pure dispongono. Soprattutto gli effetti di questa condizione estrema sono stati risentiti dalla DC, che, privata del suo elettorato moderato e conservatore, è -stata costretta a fare i conti con una popolazione esasperata dai contrasti economici, sensibilissima ai problemi delle maestranze, angosciata dall'incubo di una crisi (quella del-- l'arte bianca) che minaccia cli allargare l'area della miseria e della disoccupazione. Essa ha quindi dovuto accantonare la polemica puramente ideologica e dottrinaria, ed è stata spinta ad affrontare la lotta in termini realistici, commisurati alle prospettive di soluzioni del complesso problema industriale. Costretta ad operare in questo quadro, è comprensibile come la DC abbia sovente dovuto correre sul filo del rasoio, imputata, da una parte, delle colpe vere o presunte delle autorità centrali (ad esempio: la sistemazione dell'Italsider), favorita, d'altra parte, da maggiori possibilità di collaborazione con queste. A suo vantaggio, infine, ha giocato il fatto che il Partito Comunista ha tenuto il potere, accanto ad un pulviscolo di socialisti, per tredici anni, e da questa esperienza è uscito indubbiamente logorato e stanco . .La DC, tuttavia, pur mettendo a profitto in ogni modo i vantaggi che le derivavano dalla sua condizione di partito di governo, e pur cercando di ridurne al massimo le conseguenze negative, ha preferito soprattutto sviluppare una politica nuova, fondata su scelte programmatiche e su alleanze alle quali, sul piano nazionale, sarebbe pervenuta• soltanto più tardi. Questa volontà di rinnovamento e di « rottura», però, non è stata costante ed è stata alternata a momenti di inazione, soprattutto al ripiegamento su posizioni più comode e conservatrici. A queste oscillazioni, occorre però aggiungere, lo Scudo Crociato è stato anche sospinto dalla condotta alquanto ambigua e inoperante dei socialisti, i quali avrebbero dovuto - e non sempre hanno saputo essere - il punto di equilibrio e il centro di gravità di una esperienza politica che soltanto alcuni anni dopo sarebbe stata avviata in tutto il paese. Le condizioni per l'apertura a sinistra, comunque, potettero maturare dopo il 1956 e furono successive alla prima flessione subita, dal '46 in poi, dal Partito Comunista. Le elezioni del 1956 avevano dato alla 93 Bibliotecaginobianco
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