Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

Paolo Foglia ghezza tutto il paese, e, insie1ne ai binari della ferrovia circumvesuviana, chiude in una specie di trincea Torre e ne limita grandemente lo sviluppo. Divisa così dalla campagna e dalla spiaggia, decurtata ·di · gran parte del suo territorio dopo la Liberazione, vicinissima a Napoli e a Castellammare, Torre Annunziata è stata costretta, come dicevamo, a svilupparsi entro limiti ristretti, assumendo perfino, sotto il profilo paesistico, il carattere chiuso ed arcigno di un centro continentale, nel quale faticosamente, in un ambiente rude e spoglio, si sono fatte strada le costruzioni dell'uomo. La popolazione conta oggi 58.221 abitanti, dei quali sono elettori tre11tatremila, e la cui attività prevalente è ormai ridotta in due soli settori, l'industria e l'artigianato, una volta che la città è stata privata quasi del tutto del retroterra agricolo, (appena una frangia, ai confini con Pompei) ed ha quasi completamente abbando,nato l'antica tradizionale attività della pesca, dopo che, come abbiamo detto, ha dovuto, voltare le spalle al mare, ai piedi del quale, una bellissima e lunga spiaggia consente, con qualche profitto, una piccola organizzazione turistica. L'industria e l'artigianato, tt1ttavia, non costituiscono due aspetti complementari dell'economia, e sono entrambi scossi da una crisi drammatica che investe in particolare il settore tradizionale ed antico dell'arte bianca, mentre le attività artigiane si avviano fatalmente a scomparire. L'industria., tuttavia, costituisce di gran lunga l'attività prevalente e vitale della città, anche se dai dati dell'ultimo· censimento questa condizione economica viene rispecchiata soltanto in una certa misura, dimostrando tali dati come larga parte della popolazione resta abbarbicata ad attività che vanno fatalmente estinguendosi. Questa considerazione, certo, rende più significative e drammatiche le cifre della disoccupazione e giustifica il fatto che la lotta politica si sia concentrata nell'ambito della popolazione operaia e intorno ai soli interessi industriali. I quali, per la quantità dei complessi compresi nell'area di Torre, sono davvero imponenti, e per le vicende che hanno vissuto in questi ultimi anni hanno polarizzato ogni attenzione e tutte le iniziative intesa a migliorare il reddito degli abitanti. Non esiste una pubblicazione ufficiale dalla quale sia possibile trarre con estrema esattezza i dati relativi alle industrie presenti nel territorio comunale di Torre. L'elencazione dei complessi, e del perso,nale che ciascuno di essi impiega, deve quindi essere compiuta con una certa approssimazione, sufficiente, comunque, a valutare nelle sue linee principali la struttura economica della città. Uno dei più grandi stabilimenti di Torre è l'Italsider, che occupa complessivamente circa ottocento operai. Vengono, quindi, la Dalmine, con cinquece11to operai; la Lepetit, con quattrocento; 90 Bibliotecaginobianco

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