Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

Argo1nenti delle attività secondarie e terziarie, troverebbe un limite invalicabile nella ristrettezza del mercato in termini di popolazione, che renderebbe la domanda quasi anelastica, ed affievolirebbe qui11di la spinta allo sviluppo. Inoltre, l'intera eèonomia sarda sarebbe esposta, in mancanza di una struttura industriale veramente efficiente, al rischio ed all'incertezza gravanti, a causa dei fattori atmosferici, sulle produzioni agricole, che tanto peso_ hanno su una struttura produttiva del tipo di quella delineata. È necessario allora che la economia sarda vada integrandosi progressivamente e con la maggior celerità possibile in quella italiana, attraverso scambi sempre più frequenti e non limitati, dal lato delle esportazioni sarde, ai soli prodotti agricoli. In questo senso, sarebbe auspicabile un programma organico diretto alla formazione di complessi industriali di base e di prima trasformazione che possano costituire le industrie motrici di una vera e pro,pria rete di « poli di sviluppo ». A questo punto, però, ipotizzando che tutto quanto siamo andati esponendo avvenga, si profila, (con carattere condizionante la continuità nel tempo del processo di sviluppo che abbiamo tratteggiato) un « tetto » costituito dalla insufficienza delle forze di lavoro locali a fronteg giare una domanda crescente quale potrà essere generata da una espansione del sistema del genere di quella quì considerata. Torna, in altri termini, a proporsi il pro,blema del sottopopolamento, che permarrà ancora, nonostante il ritmo di incremento demografico registratosi in questi ultimi anni. Sarà necessaria allora una politica diretta a favorire l'orientamento di correnti migratorie verso l'Italia, le quali, oltre ad elevare il « tetto» cui accennavamo, costituirebbero un fattore moltiplicatorio-acceleratorio dello sviluppo del reddito sardo. E si badi bene che la barriera di piena occupazione del fattore lavoro incomberebbe sul sisten1a economico isolano entro un periodo di tempo relativamente breve, nel caso cl1e si verificassero - il che è pienamente accettabile in base alle nostre ipotesi - incrementi annui di reddito procapite dell'ordine del 5-6%. Conlusa così la nostra analisi della economia sarda e delle sue possibili vie di espansione passiamo ad esaminare la struttura degli e e I e 1ntervent1 prev1st1. 3. A) Interventi nei settori di interesse generale: tali interventi sono contemplati negli articoli da 11 a 14 della legge e riguardano i trasporti, l'edilizia, la sistemazione ambientale e la formazione professionale. a) Per qua.nto riguarda i trasporti, l'articolo 12 dispone che per 81 Bibliotecaginobianco

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