Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

Paolo Conca sono state normalmente censite con1e « unità locali ». Tali attività costituiscono una delle basi - e certo la più interessante - delle rilevazioni economicl1e effettuate nel 1961, investendo sia il settore industriale propriamente ·detto, che il commercio ed i servizi e - tranne l'agricoltura, le professioni e la pubblica amministrazione - abbracciando, così, tutto quanto il complesso delle attività « extragricole ». Dai primi spogli (ai quali deve attribuirsi, per tutto quanto si è ora detto, un carattere di provvisorietà), su di una popolazione di 1.182.493 abitanti risultavano impegnati, nelle attività extragricole soggette a rilevazione, ben 220.967 addetti, suddivisi nelle 33.394 « unità locali » rinvenute nel comune, a carattere operativo ed amministrativo. Tali cifre, segnano rispetto a quelle del censimento '51 ( 161.932 addetti e di 28.061 « unità locali»), un incremento del 36,46 <}1a per gli addetti e del 19,01 % per le « unità locali ». Queste stesse percentuali di incremento, peraltro,, vanno rapportate a quelle rispettivamente rinventLte nelle altre città, nelle altre regioni ed a quella, infine, generale di tutto il Paese, per potersi rendere pienamente conto del peso del fenom no rilevato a Napoli, paragonato alle altre sue varie forme di distribuzione territoriale. Una minuta disamina effettuata a questo riguardo e pubblicata recentemente nella « Rassegna » della Camera di Commercio ed Industria di Napoli già ci offre alcuni dati molti interessanti, dai quali stralciamo sola1nente quelli che valgono ad illuminare l'aspetto piu generale della questione. E difatti, per quanto riguarda le « unità locali », se l'incremento risultato a Napoli è stato co1ne dicevamo del 19,01 %, nelle maggiori città italiane esso va da un « massimo>> di 46,70 % (Firenze) ad un « minimo» di 11,34 % (Genova), mentre la media nazionale è risultata dell'll,89 %. Fermandoci a questi primi dati, il risultato rinvenuto a Napoli-città potrebbe dunque essere considerato assai apprezzabile. Bisogna, però, osservare subito che i « massimi » altrove rinvenuti dipendono in gran parte dalla posizione a volte assai regressa ivi precedentemente esistente: è ovvio, infatti, che sono proprio le ridotte dimensioni della cifra-base quelle che determinano il maggior valore percentuale degli incrementi. Genova, secondo la « scala» degli incrementi percentuali, si trova in una posizione minusvariante che, in senso assoluto, può indurre a una valutazione errata della situazione economica nella ricca metropoli della Liguria. Ma l'aspetto delle « unità locali» è ben lontano dal rendere con esattezza la realtà effettiva dell'econon1ia di una determinata circoscrizione, in quanto il numero delle « unità locali» è espressione soprattutto della « frammentazione aziendale», mentre la vera consistenza operativa la si può ricavare certo più efficacemente da un esame di quelle che sono le forze effettive della produzione, e cl1e sono deducibili dal dato relativo dagli « addetti ». Sotto questo più particolare punto di vista, i 220.967 addetti rinvenuti nelle varie « unità locali» soggette a rilevazione nel comune di Napoli al 60 Bibliotecaginobianco

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