Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

GIORNALE A PIÙ VOCI Il " vuoto ,, ·1) « È assurdo pensare - ha scritto recentemente l'on. Saragat - che un Paese come il nostro, in pieno sviluppo economico e in pieno slancio sociale, debba avere un Partito socialista democratico minore o un partito, di opposizione conservatrice minore. La logica della politica di centro-sinistra correggerà simili storture e darà alla socialdemocrazia ed al liberalismo conservatore dimensioni più conformi al nuovo statuto sociale che si viene creando». Il segretario del P.S.D.I. considera, in altri termini - ed in perfetta armonia con i canoni marxisti di cui è uno dei più provveduti teorici italiani - come assolutamente irreversibile la tendenza che si è appena delineata nel nostro Paese in occasione delle elezioni amministrative del maggio 1962. Il suo è un atto di fiducia nella ragione umana e, al tempo stesso, nella solidità del rigoglioso sviluppo economico di cui l'Italia gode da circa dieci anni. Le difficoltà e le ostilità che la politica di centro-sinistra incontra nel Paese non bastano a revocare in dubbio l'affermazione del leader socialdemocratico, come del resto in campo internazionale gli sbandamenti di Wall Street e il boicottaggio del mondo degli affari non bastano ad arrestare la marcia dell'amministrazione Kennedy verso la nuova frontiera. Fatti, nomi, statistiche dimostrano senza tema di sn1entite che la società italiana si avvia ormai ad occupare una posizione di avanguardia, in tutti i sensi, nel concerto dei popoli civili e che ciò è vero anche nel dominio culturale, a dispetto delle contraddizioni e delle persistenti lacune che tutti conosciamo. Chi viaggia, per abitudine e necessità di lavoro, oltre frontiera ha modo di rendersi conto più di chi vive in Italia del crescente prestigio di cui siamo circondati nel mondo. Cinema, teatro, letteratura, pittura, la stessa moda contribuiscono a rendere amata l'Italia assai più di quanto non accadesse all'epoca di Mussolini e dei fasci all'estero. Se volessimo citare dei nomi per persuaderne il lettore scettico, avremmo il solo imbarazzo della scelta: Strehler o « Eduardo» nel teatro, Fellini De Sica o Visconti, Antonioni o Rosi nel cinema, Vedova o Guttuso in pittura, Moravia o Gadda, Montale o Quasimodo in letteratura, sono assai più che personaggi alla ribalta internazionale: rappresentano, per universale consenso, la testimonianza di una ricerca assidua, spregiudicata, originale, quale pochi paesi europei possono vantare attualmente. D'altro canto, un esperimento come quello di centro-sinistra non sarebbe stato nemmeno tentato in un ambiente meno coraggioso ed avvertito. È pur vero che altrove socialisti e cattolici collaborano da un pezzo, pacificamente, nelle maggioranze governative, ma in nessun paese il movimento operaio 51 Bibliotecaginobianco

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