Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

• NOTE DELLA REDAZIONE Il "New York Times,, in Italia Come dobbianio interpretare il commento di Ferragosto apparso sul « New York Times » a proposito dell'atteggiamento italiano alla conferenza di Ginevra sul disarmo? Certo esso ha fornito il pretesto a una delle solite 1nanovre della stampa e dei gruppi che in Italia guidano più o meno rabbiosamente l'opposizione all'apertura a sinistra: a una di quelle manovre che si propongono di gettare il discredito sul nuovo governo e sulla nuova 111aggioranza e si propongono di dimostrare che la partecipazione dei socia- , listi a questa maggioranza può far slittare l'Italia fuori dai lin1iti che segnano l'area della fedeltà atlantica. La manovra è clamorosamente fallita, come è noto, e resta solo da ranimaricarsi per ,il fatto che, in conseguenza delle insinuazioni politiche del « New York Tùnes », la nostra dèlegazione a Ginevra· ha inopportunamente ingranato la « marcia indietro » proprio nel n1omento in cui altre delegazioni occidentali ingranavano la « marcia avanti » e si portavano, anche gli Stati Uniti, sulle stesse posizioni verso le quali un giorno prima l'anibasciatore Cavalletti si era spint.o in avanscoperta, suscitando lo scandalizzato com1nento del « New York Times ». Ma non è di questo che qui si vuole parlare, non si vuole cioè entrare nel merito per quanto riguarda la tattica occidentale, e quella italiana in particolare (la seconda più o nieno co11certata con la prùna), alla conferenza di Ginevra. Si vuole, piuttosto, rilevare che un giornale come il « New York Tin1es » risulta, sempre che si tratta di questioni italiane, tutt'altro che all'altezza delle sue tradizioni. E questa volta se ne è avuta un'ulteriore prova. Evidentemente l'ufficio roniano del « New York Times » è riniasto f ernia ai tenipi della Signora Luce; e per tutti è oramai chiaro quanti errori di co,nportamento siano stati coniniessi dagli Stati Uniti in Italia durante il periodo che corrispose al soggiorno della Signora Luce nel nostro paese, co111ea111basciatore deg(i Stati Uniti. Gli a,nici aniericani dovrebbero ricordarsene ed essere quindi più cauti tutte le volte che si trovano a confrontò con problemi italiani, quello generale dello schiera1nento politico o quello, ad esempio, più particolare dei rapporti dell'ENI con le grandi compagnie petrolifere americane. Sembra, invece, che, a proposito del proble1na generale dello schieramento politico, il « New York Times », quando tenta di accreditare l'impressione che l' ingresso dei socialisti nella maggioranza corrisponda a un ingresso dell'Italia fra i paesi neutralisti, non si domandi neppure se l'alternativa a questa maggioranza consoliderebbe o indebolirebbe lo schiera,nento politico che in Italia è favorevole alla politica atlantica e in parti, 44 Bibliotecaginobianco

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