• Jean Meynaud e Claudio Risé autorità tecnico-economiche pubbliche, l'intervento dello Stato in certi settori industriali sotto la veste indiretta di datore di lavoro, il processo di integrazione economica europea ecc. Bisogna dire che l'adeguamento dei sindacati a questi problemi è ancora indefinito e ad uno stato embrionale: sembra di poterne individuare i limiti fra una posizione di completa negazione di queste nuove esigenze ed il tentativo di interpretarle costruendovi sopra una nuova teoria e pratica sindacale. La prima posizione adduce a sua giustificazione la natura capitalista - quindi accompagnata da tutte le caratteristicl1e tradizionali per cui il sindacato aveva già apprestate tecniche di contestazione tuttora valide - dell'attuale espansione economica, di fronte alla quale la classe operaia non può che manifestarsi ostile, e si rifiuta di giustificarla partecipando in qualsiasi n1odo alla stia strumentazione. La forma più curiosa di questo atteggiamento _consiste probabilmente nella tesi thoreziana, difesa dalla CGT, della pauperizzazione della classe operaia, tesi che non sembra avere incontrato alcuna adesione fra gli· altri gruppi sindacali, ivi compresa la CGIL e gli stessi ambienti scientifici marxisti o non conformisti. La seconda posizione ha formt1lazioni assai più complesse, e va da un atteggiamento di accettazio11e totale della situazione attuale, che riduce la funzione sindacale a quelle di un rivendicazionismo episodico e limitato, ad un atteggiamento più severo, che vede nelle condizioni attuali, e particolarmente nell'espansione economica, le premesse suscettibili di rendere possibile una definitiva partecipazione della classe operaia alla vita economica del paese. Secondo questa tesi l'attuale fase permetterebbe tra l'altro un definitivo superamento dell'antitesi fra sindacalismo riformista e rivoluzionario, attraverso l'attuazione di riforme che avrebbero effetto e significato autenticamente rivoluzionario 16• Premessa, tuttavia, ad un'azione di questo tipo è il superamento del sindacalismo del dopoguerra, « rivoluzionario e mitico sul piano nazionale », che si esauriva poi in « un'azione rivendicativa intri16 Un processo di questo tipo sarebbe al centro dell'interpretazione data dalla CGIL all'attuale realizzazione nella politica italiana delle formule di centro-sinistra. Nel caso italiano, inoltre, si assiste ad una sorta di rivendicazione alla classe operaia di una parte di responsabilità nella creazione dell'attuale sviluppo economico, dunque non necessariamente nocivo. « Non bisogna mai dimenticare che se questo sviluppo economico ha avuto luogo nel quadro di una società capitalistica, la classe operaia con le sue rivendicazioni, con le sue forze, con la sua forza politica... lo ha sempre ininterrottamente ~timolato e condizionato» (Una svolta obbligata nella lotta politica, di G.. A.mendola, in « Rinascita », febb. 1962). 40 Bibliotecaginobianco
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