Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

Il n1ovitnento si11dacale in Italia e i11Francia successe un lungo periodo di sclerotizzazione ideologica e pratica 14 in cui i sindacati - a unani1ne giudizio degli osservatori politici - non giuocarono nella vita del paese che un ruolo sbiadito. Sarebbe d'altronde falso a nostro parere - e abbiamo cercato di vederne le ragioni nel precedente articolo - ritenere che il gruppo sociale che ebbe funzione di leader in quegli anni, cl1e posero le basi dell'espansione economica degli anni '60, sia stato il padronato privato: in realtà si è trattato - crediamo - della guida esercitata per la prima volta nei due paesi da gruppi politico-economici che si possono identificare grosso modo coi respo-nsabili delle iniziative pubbliche nel settore industriale e nella direzione e programmazione dell'economia della nazione. Sta di fatto che, se la divisione sindacale i11debolì gravemente il potere contrattuale delle masse operaie nelle fabbriche, la congiuntura politica interna e internazionale, che si era stabilizzata sulle linee di un centrismo conservatore, restrinse in modo importa11te l'intervento sindacale nell'elaborazione delle direttive di fondo della politica del paese. Alla fine di questo lungo periodo, i sindacati si trovarono di fronte ad una realtà economica e sociale profondan1ente mutata: i due paesi erano usciti da un pezzo dalla fase della ricostruzione, la razionalizzazione delle tecniche produttive era in pieno svolgimento 15 , l'economia in espansione, il tenore di vita della classe operaia in aumento e, infine, questo processo di espansione economica tendeva sempre di più a ridurre l'anarchia della libera iniziativa in schemi stabiliti dallo Stato e valutati secondo criteri di pubblica utilità e di efficienza. Tutto ciò modificava radicalmente il teatro dell'azione sindacale e comportava i11 particolare: a) una revisione della· diagnosi economica espressa dai sindacati CGIL e GT, centrata sulla previsione di una fase di crisi economica capitalista, caratterizzata da immobilità del sistema e diminuzione della mano d'opera impiegata; b) una revisione dei temi sindacali connessi al concetto di sfr1.1ttamento del lavoratore, dovuta alle profonde mutazioni delle tecniche del lavoro e della prestazione richiesta; e) l'apprestamento di nuovi temi di rivendicazione, che assicurino una forte partecipazione sindacale anche in situazione di pieno impiego e di buona remunerazione; d) lo sforzo di interpretazione da parte dei gruppi sindacali del contenuto politico-sociale dell'attuale fase di espansione, ed una presa di posizione su fattori che sembrano averla condizionata e provocata, quale la direzione dell'economia da parte di · 14 Molti preziosi elementi per un'analisi di questo periodo si trovano in Classe operaia e partito, di F. Onofri, Bari, Laterza, 1957. 15 Sull'atteggiamento dei sindacati italiani di fronte all'evoluzione tecnologica, vedi B. Trentin Les sindicats italiens et le progrès technique, in « Sociologie du travail », avril-Juin 1962. 39 Bibliotecaginobianco

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