Difesa dell'Europa ed europeismo eventuale non può essere concepita in termini di mera difesa, e se si vogliono sfruttare i vantaggi di una difesa vittoriosa sono necessarie forti riserve da impiegare nel momento decisivo; la tattica difensiva fu spiegata brillantemente dagli americani in Corea anche con un rapporto di 1 a 6, ma è noto che le divisioni americane avevano un volume di fuoco ed un armamento enormemente superiori a quello delle divisioni nord-coreane o cinesi, e questo non sarebbe certamente il caso delle divisioni russe). A tener dietro a tutti questi argomenti e contro-argomenti la discussione si sposterebbe dal piano politico a quello tecnico ed uscirebbe, perciò, fuori del campo della nostra competenza e fuori anche dello scopo di questo articolo. Il fatto che conta sottolineare è che i francesi e i tedeschi non paiono molto propensi a potenziare l'esercito convenzionale della Nato. Come osservava ironicamente James Reston nel New York Times del luglio, scorso, gli europei vogliono l'uguaglianza con gli Stati Uniti sul piano delle armi nucleari ma non su quello delle armi convenzionali, esigono di dividere con gli Stati Uniti il potere dell'ultima decisione, ma intendono lasciare agli americani la massima parte dell'onere finanziario della guardia! armata sull'Elba. Qui conviene essere chiari all'estremo. Sembra evidente che se la nuova strategia americana per la difesa dell'Europa offre il fianco a delle critiche, altrettante criticl1e, ed anzi anche più gravi, si possono muovere (e le abbiamo viste) alla strategia militare e politica della Francia. Se noi scommettiamo oggi sull'intelligenza politica e sulla risolutezza americane, scommetteremmo domani sull'intelligenza politica e sulla risolutezza francesi, per poi scommettere di nuovo, insieme alla Francia, su quelle americane. La verità è che in siffatte questioni non esiste e non può esistere la sicurezza assoluta e che bisogna procedere sempre con un certo margi11e di rischio calcolato. Ma appunto quando si accetta (e non vedo come si possa fare a meno di accettarla) tale ipotesi, si ha il dovere di essere veramente e concretamente realistici. Il problema che primeggia su tutti gli altri è un problema politico: quello delle relazioni tra gli Stati Uniti e l'Europa. Ora, gli Stati Uniti non solo si trovano a difendere i medesimi valori di civiltà politica nei quali noi stessi crediamo e che sono alle origini delle nostre istituzioni, ma posseggono anche, piaccia o non piaccia, il solo apparato di deterrente nucleare capace di reggere alla sfida di quello sovietico. Nessuna nazione dell'Europa occidentale ha e potrà mai avere nulla di simile; tutte le nazioni dell'Europa occidentale, se unissero i loro sforzi, non potrebbero averlo prima di dieci anni. E comunque sarebbe veramente assurdo che i paesi europei si assumessero un carico così 19 Bibl.iotecaginobianco I
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