• Nello Ajello essa, oltre che al rotocalco, si deve la graduale abolizione della barriera esistente tra cultura accademicamente intesa - come autonomo e individuale nutrimento dello spirito - e cultura di massa come divulgazione di fatti attinenti alla vita dell'uomo in ogni suo aspetto o manifestazione. Non c'è dubbio, ad esempio, che attualmente ci sia, presso il pubblico medio, una « domanda» di notizie, spiegazioni e commenti riguardanti i fatti della letteratura molto superiore rispetto a quella che si potesse riscontrare quando le terze pagine ne propinavano con inopportuna abbondanza. L'immaturità del vasto pubblico, a comprendere e apprezzare questi argomenti e la incapacità, da parte degli scrittori, a renderli assimilabili erano infatti in uno stretto· rapporto, e si alimentavano reciprocamente. Ora, in seguito al complessivo snellimento del linguaggio giornalistico, va osservato che la letteratura contenuta in media nei migliori quotidiani italiani (in tutte le gradazio·ni che va assumendo: dalle pagine « speciali » alla cronaca snob) non è in eccesso rispetto alla capacità di assorbimento del pubblico, né - come si diceva - è la parte più indigesta del giornale, in termini di comprensione. In questa luce va visto il problema dei supplementi letterari. Nel periodo in cui la pressione della letteratura sulla stampa quotidiana era addirittura soverchiante come quantità e modo d'esposizione, il supplemento veniva a volte invocato come una valvola di sicurezza, un luogo nel quale si potesse ammucchiare tutto un materiale che al lettore comune diceva poco o nulla. Oggi, data per scontata la maggiore ricettività del lettore medio rispetto a questi argomenti, il supplemento letterario o la pagina culturale specializzata non ha più soltanto una funzione di ordine negativo, ma una sua plausibilità connessa agli sviluppi dell'informazione moderna, determinata, tra l'altro, da una accresciuta necessità del quotidiano di competere con gli strumenti pii1 agili dell'industria culturale. L'offerta sempre più generalizzata, da parte del giornale politico, di un ·« servizio » d'interesse sezionale anche nel campo della cultura potrà, dunque, segnate un aumento della sua capacità di penetrazione, e sarà quindi un elemento di progresso. Ma a patto che questa iniziativa « straordinaria » - il supplemento - non impoverisca il messaggio ordinario del giornale ·stesso, sottraendogli tutti i temi di cultura, anche quelli che sono ormai diventati notizie alla stregua di tutte le altre; non susciti insomma, o rinnovi, l'impressione che le·« cose dello spirito » siano un'entità del tutto isolabile dal co·ntesto della vita umana e dei suoi quotidiani interessi, e occupino di diritto l'angolo riservato al tecnicismo e all'accademismo. Se ciò avvenisse, si finirebbe per ritro122 Bibliotecaginobianco
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