• Vittorio de Caprariis simo che, se avesse tentato di alterare lo statu quo europeo, si sarebbe esposta alla minaccia nucleare americana senza poter opporre a questa nessuna verosimile rappresaglia. Dunque, ciò che rassicurava gli europei · che l'intervento degli Stati Uniti vi sarebbe stato realmente no-n era già l'articolo del Patto Atlantico, che prevedeva esplicitamente questo intervento in caso di attacco russo all'Europa; e neppure la fiducia nelle buone intenzioni dei dirigenti statunitensi; ma proprio il fatto che gli Stati Uniti erano al sicuro da ogni rappresaglia. La cosa può sembrare paradossale o cinica; ma gli uomini di stato, in materia di sopravvivenza de loro paese, hanno il dovere del realismo politico. Dal 1956 ad oggi il rapporto di forza tra Unione Sovietica e Stati Uniti si è sensibilmente alterato, se non nel senso che l'Unione Sovietica è diventata più forte o altrettanto forte che gli Stati Uniti, certamente nel senso che questi non sono più al sicuro da una rappresaglia nucleare. Questo semplice fatto è bastato a riporre in discussione, non solo in sede di comando dell'Alleanza Atlantica, ma anche a Washington e nelle principali cancellerie europee, il problema strategico della difesa dell'Europa; e in conseguenza a Parigi ed a Bonn si è cominciata a misurare la stessa politica europeistica sull'esigenza della difesa europea. Si può ritenere giusta ò sbagliata la congiunzione dei due problemi; ma non si può 7 ( certo negare che essa ha avuto luogo e che proprio da essa derivano .. le principali difficoltà dell'integrazipne politiça; come non si può negare che le ragioni che hanno indotto gli uomini di stato francesi e tedeschi ad agire a questo modo siano tutt'altro che prive di fondamento .Quello che ossessiona i circoli dirigenti francesi e tedeschi è, ormai, l'incertezza, la scarsa credibilità dell'intervento atomico americano a difesa dell'Europa. Il ragionamento di questi ambienti è di una semplicità elementare: quando il Presidente degli Stati Uniti, che teneva il dito sul grilletto della rappresaglia nucleare, era sicuro che il suo paese sarebbe uscito indenne dalla guerra atomica, si poteva essere verosimilmente certi che in caso di necessità avrebbe premuto quel grilletto. Ma adesso che il Presidente degli Stati Uniti sa che la minaccia della rappresaglia nucleare grava anche sul suo paese, e che diecine di milioni di suoi concittadini possono essere sterminati, non v'è più nessuna garanzia che egli prema il suo dito sul famoso grilletto. Come potrebbe egli non chiedersi se la difesa di Berlino-Ovest o della stessa Germania occidentale vale la distruzione di New York, di Detroit o di Los Angeles? Come porebbe non chiedersi fino a cl1e punto l'interesse nazionale, il self-interest degli Stati Uniti coincide con quello della difesa dell'Europa? D'altro canto, si aggiunge, gli europei, francesi o t~deschi o italiani o belgi che siano, non possono ammettere ·che una decisione d'importanza 10 Bibliotecaginobianco
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