Dalla terza pagina al supplemento letterario anch'essa periodicamente nei diffusi « profili » di Pietro Citati, dedicati ad un autore italiano o straniero, ai quali si accompagna, in genere, una gragnuola di « schede ». Un libro di storia, per poco che abbia suscitato un interesse extra-accademico, non manca di venire segnalato e comrpentato; e così pure un risultato scientifico di cui s'intravveda la portata sociale. La critica cinematografica, teatrale e di arti figurative segu~ più o meno i binari consueti, sia pure ravvivata dalla contiguità con articoli e interviste d'interesse divistico, mentre quella televisiva viene esercitata in maniera magari sintetica, ma attenta e puntuale, con settimanali « bilanci » pieni di verve e anche di sicumera. Il roto .. calco del Giorno ospita, infine, con maggior larghezza di spazio, tipici « tagli » di terza pagina, inchieste, corrispondenze,. note di viaggio: generi che sono tuttavia intercambiabili, anche in considerazione della notorietà dei loro autori, e possono trovare posto anche in « prima » (com'è capitato a qualche articolo d'occasione di Calvino). Il notiziario artistico-culturale-inondano ha proprie scadenze ricorrenti nelle rubriche « Parliamo di Roma » e « Giro del mondo » che compaiono in terza o quinta pagina, ma emerge anche a livello della cronaca tout court, dove si narrano « i fatti della vita». Résumés di articoli comparsi su giornali stranieri vengono allineati in seconda pagina, e vignette di disegnatori noti su piazza internazionale emergono un po' dovunque, in quanto Il Giorno si raccomanda esplicitamente come una sorta ct1 ambasciatore in Italia del giornalismo anglosassone. Questa elencazione potrà confermare, se necessario, che la distanza del Giorno dai quotidiani tradizionali riguarda principalmente una questione di regìa e di manipolazione esercitata su un materiale già sperimentato, su argomenti di uso corrente. Qualsiasi redattore o collaboratore di terza pagina (purché non appartenga alla pattuglia delle cariatidi, che in realtà vengono ormai « tollerate » anche nei quotidiani tecnicamente conservatori) pot:rebbe facilmente abituarsi alla formula interpretata dal Giorno. D'altra parte, non è da credere che questo sia un quotidiano dallo stile secco e meccanico, tutto notizie, senza voli di fantasia e compiacimenti di stile: la sua « italianità » appare evidente anche nei contributi più strettamente professionali (si pensi, per fare un solo esempio, a certi servizi di Sergio Barelli da Parigi o da Algeri), a riprova del fatto che anche il radical-progressismo più sdegnoso, quando si esprime sui giornali, genera una propria riconoscibile dose di colore. Ciò che ci sembra più notevole è che il quotidiano milanese, pur non ponendosi evidentemente problemi di costi (com'è dimostrato dal ricco corredo di accessori di cui è dotato : dalle pagine in rotocalco 113 Bibliotecaginobianco
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