Nord e Sud - anno IX - n. 33 - settembre 1962

Dalla terza pagina al supplemento letterario terza pagina non è più dominata dalla letteratura, ma da quello che chiameremo « l'attualità ragionata ». Di due articoli dello stesso autore e su un analogo tema, andrà in terza quello che è stilisticamente meno arido, meno tecnico, più ricco di argomentazioni concrete, di riprove pratiche, di confronti 7 • Basta riflettere alla alternanza, tra le due pagine, delle corrispondenze dall'estero, per notare come spesso la sistemazione nell'una o nell'altra sede non sia determinata da una diversità di intenzione da parte dello scrittore, di dimensione o di rilievo giornalistico dell'articolo (se sia, cioè, una notizia o un pezzo d'occasione), ma di qualità: senza contare che nei pezzi d'occasione, purché siano costruiti sui fatti, possono filtrare delle notizie di valore se si vuole meno immediato, ma più formative e convincenti. Chiunque potrà accorgersi, d'altra parte, che il settore giornalistico di viaggio e quello delle inchieste politico-sociali - sempre più liberi, in questi ulti1ni anni, dalle ipoteche del « colore », non soltanto per l'usura di tutti i filoni folcloristici regionali, nazionali e internazionali, ma anche per la formazione largamente culturale, e no,n letteraria, dei giornalisti più giovani - siano stati regalati in larga misura alla terza pagina. La filiazione della « gloriosa istituzione » dalle riviste di letteratura appare, di fatto, molto meno diretta che un tempo, mentre evidenti -- anche per lo scambio di collaboratori - risultano i legami con il rotocalco d'attualità e la televisione. Le relazioni tra la terza pagina e gli esponenti del mondo accademico vanno lentamente modellandosi, infine, sugli abituali criteri di collaborazione tecnica che regolano i rapporti tra lo stesso mondo accademico e l'industria culturale nel suo complesso: dall'editoria alla televisione, dal rotocalco al cinema. Non c'è, infatti, uomo di scienza o ricercatore puro che non possa venire impiegato nel quadro dell'attualità per una occasionale coincidenza tra il suo campo di lavoro ed una situazione precisa, un fatto di cronaca, un evento capace di incuriosire, interessare, allarmare. Ne può venir fuori un giornalis1no d'intervento la cui resa sarà tanto migliore quanto più accorta sarà stata l'opera di regìa di chi l'ha suscitato, e qua11to più emergerà, nello studioso, la capacità di popolarizzare le sue esperienze. Il gusto della divulgazione seria e rigorosa è, d'altronde, una delle acquisizioni tipiche delle società culturalmente 7 Un'altra episodica rnanifestazione di questa sfasatura tra la tecnica pura - della quale, se fosse veramente tale, ci sarebbe in un certo senso da rallegrarsi, ma che è spesso accademia, compiaciuto cifrario - può rilevarsi nel fatto che le brevi note che Luigi Einaudi poco prima di morire mandava al Corriere, perché redatte in tono da variazione confidenziale e umanistica, andavano in «terza»; in prima pagina, invece, gli articoli sulla congiuntura, nei quali si tasta autorevolmente, e in termini appropriati, il polso al Paese. 107 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==