Difesa dell'Europa ed europeismo ultimo avevano quasi forzato la Gran Bretagna ad aderire al MEC, sono diventati sospettosi e perplessi; e, insieme, alcuni degli europeisti più sicuri, che avevano mai interpretato la politica europeistica come alternativa a quella atlantica, cominciano· adesso a ragionare in termini di « terza forza» europea e chiedono, sia pure in modo indiretto, addirittura la dissoluzione dell'alleanza atlantica. Si tratta, come si vede, di cambiamenti radicali di posizioni non soltanto di questa o quella comunità nazionale, ma anche di gruppi di uomini che, almeno fino ad ieri, erano su posizioni comuni malgrado la loro diversa nazionalità. Come, dunque, ci si può accontentare di spiegazioni troppo semplici? La verità è che le cause della battuta d'ar-, resto della costruzione europeistica di cui tutti veniamo prendendo coscienza, sono assai più vaste dei mutamenti della politica francese o tedesca; e che questi mutamenti sono, a loro volta, effetto di una causa più ampia: della grande crisi che investe tutta la politica atlantica. Le difficoltà dell'europeismo sono conseguenza delle difficoltà della politica occidentale in Europa. In una recentissima serie di articoli sui problemi europei, Walter Lippmann ha scritto, con l'acume consueto, che il vero punto nevralgico dell~ questione era « una rivolta contro il monopolio america1io della armi nucleari ». Questa rivolta è guidata dalla Francia di De Gaulle, e non si può escludere, data la personalità e l'ideologia del Presidente della Repubblica francese, che ad ispirarla abbiano contribuito considerazioni di fierezza nazionale e di prestigio. Ma sarebbe semplicistico ridurre tutta la questione alle ambizioni del generale-presidente, ai suoi sogni di grandezza e di supremazia per la Francia. Come abbiamo già detto, la crisi è più vasta; ed i11volgeproblemi assai più importanti della supremazia francese sul vecchio continente. O vogliamo attribuire le dimissioni del generale Norstad ed il richiamo da Parigi dell'ambasciatore statunitense Gavin al fatto che entrambi questi uomini si siano lasciati attrarre dalle alcinesche seduzioni di De Gaulle? La rivolta contro il monopolio nucleare americano è suggerita innanzi tutto dal mutamento dei rapporti di forza tra le due super-potenze mondiali intervenuto negli ultimi anni. La polit.ica di integrazione europea, sarebbe ingenuo non riconoscerlo, poteva tentare le sue strade perché il problema della difesa dell'Europa occidentale da eventuali attacchi russi era stato già risolto CQn l'alleanza ·a antica~ Tra il 1949 ed il 1955 il monopolio atomico -- --~_... . .... _ .. ..,,. ,,..:...., americano prima e poi· la virtuale invulnerabilità americana da ogni attacco nucleare garantivano, per così dire, la credibilità dell'impegno atomico statunitense a favore dell'Europa. La pellicola di divisioni della Nato era più che altro un simbolo: perché Mosca sapeva benis9 Bibl,iotecaginobianco (.
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