Argomenti opportuno. Il fatto che successivamente, nel 1958, i democristiani se ne servirono dimostra poi come nel loro comportamento del '56 vi fosse anche un largo margine di possibilismo. Ma è un fatto pure che i socialisti motivarono assai diversamente le ragioni della rottura coi democristiani, da essi decisa, assumendo a pretesto la sistemazione dello stabilimento dell'Ilva, che venne riordinato e subordinato a quello di Napoli, senza però che ciò comportasse alcun licenziamento. In effetti, dietro questo motivo, ve ne era un altro, di natura politica, l'imminenza del Congresso di Napoli e la necessità di attenderne le conclusioni, alle quali poi adeguare la propria azione in sede locale. La denunzia dell'accordo avvenne comunque nell'agosto del 1958, né le laboriose trattative che seguirono valsero a salvarlo, nonostante la sostanziale adesione al programma manifestata da una parte e dall'altra. La decisione dei socialisti metteva in crisi la giunta, e la DC si trovava a disporre della maggioranza relativa con cinque voti compiacenti, pronti a rifluire nelle sue file, L'operazione poteva essere compiuta con tutto comodo, senza travagli, quasi naturalmente. E di fronte a questa possibilità gli uomini dello Scudo Crociato preferirono un atteggiamento flessibile a una posizione di assoluta e rigida intransigenza. Accettarono l'apporto delle destre, anche se, con un sottile gioco dialettico, mortificarono e umiliarono questa offerta, nel tentativo di dare un qualche giustificazione a un simile capovolgimento delle alleanze. Per cominciare i cinque consiglieri delle lista civica (che furono accettati solo con questa denominazione) furono costretti a rendere pubblica la loro rinuncia a rappresentare i partiti ai quali ciascuno di essi era iscritto, e perciò fecero affiggere un manifesto, nel quale dichiaravano alla popolazione di sostenere l'amministrazione soltanto in nome proprio, dando a questo appoggio un carattere e un signifi_cato esclusivamente amministrativo~ Infine la DC affermò, per bocca dei suoi dirigenti locali, di essere indotta a una simile manovra proprio per permettere lo svolgimento del programma concordato con i socialisti. E per dimostrare una simile tesi sbandierò la dichiarazione di un indipendente, eletto nella lista del PSI, che, avendo abbandonato i suoi compagni di gruppo per aggregarsi alla nuova maggioranza, diceva di avere preferito restare fedele a un programma, non ritenendosi legato a una decisione politica che non lo riguardava. In realtà i consiglieri della destra entrarono a far parte della giunta accaparrandosi gli assessorati lasciati vacanti dai socialisti e, nelle successive elezioni, si ripresentarono coi partiti dai quali avevano affermato di distaccarsi, pur di partecipare al governo del Comune, messo in crisi dalla improvvisa decisione dei socialisti. Questo dimostra, se 97 BibliotecaGino Bi"anco
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