Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

Gli enti di sviluppo agricolo operare esclusivamente all'interno delle aree di proprietà polverizzata e frammentata senza cointeressarvi altre aree di possibile espansione; sarebbe artificiosa un'azione che, colpendo un determinato tipo di contratto, ne lasciasse sussistere altri non meno negativi o un'azione che volesse, per atto di legge, fissare dei minimi all'unità colturale. Dalla necessità di operare in modo articolato e vario traggono nuova giustificazione i richiamati enti 1 sviluppo, alla cui discrezionalità avranno però da presiedere ~ue _fondamentali garanzie: quella di derivare la legittimità della propria azione da una intima parteci-) pazione alle loro decisioni delle categorie imprenditoriali dell'agricoltura e quella di configurare il proprio operato sulla base di program_mi di ristru!turazione roduttiva conformi alle generali direttive ~ella 2olitica economica e, in particolare, alle s ecifiche condizioni ambientali e al grado della loro adattabilità agli indirizzi sollecitati da quelle direttive. Non quindi in base ad un preordinato schema di meccanicistico frazionamento, ma in base ad un programma di dimensionamenti aziendali adeguati agli ordinamenti suscettibili di essere convenientemente attuati nelle singole zone, gli enti dovrebbero operare, dandosi carico, nel contempo, di promuovere e di consolidare da caso a caso le forme \' di gestione più idonee a garantire l'evoluzione degli ordinamenti stessi.) Non dovrebbero perciò mancare agli enti appropriate facoltà di manovra degli investimenti: la diretta possibilità di garantirne o meno il finanziamento dovrebbe, infatti, costituire per essi peculiare strumento per un'azione costantemente conforme alle richiamate direttive generali. Per lo stesso motivo, non dovrebbero loro mancare, nell'espletamento delle funzioni di assistenza, le disponibilità per fornire alla ---~---- gestione delle imprese contadine i mezzi tecnici a condizioni non oberate da intermediazioni arassitarie; così come, pur dandosi il massimo carico del promuovimento delle estioni associate, cooperative e consortili, non dovrebbe essere loro preclusa la facoltà di agire per la creazione e la gestione diretta sia di aziende di tipo capitalistico con salariati che di attività e di servizi essenziali all'inserimento delle nuove imprese nel mercato. Non dovrebbero cioè far velo al concreto operare preclusioni ideologiche verso l'una o l'altra forma di gestione, essendo valide anche in agricoltura le motivazioni_ che, più in generale, sono state addotte in merito alle funzioni dell'impresa pubblica 1 , come di quella che può « dar vita a quelle iniziative rese convenienti dal mercato ma che non 1 Cfr. Pasquale SARACENO, I termini del problema del Mezzogiorno a un decennio dall'inizio dell'intervento, in « Nord e Sud», VIII, n. 15, 1961. 27 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==