• Elena Croce si scoperse, lì risiedeva una scuola di ladri, dove si dava, come in Oliver Twist, lezione di furto co11 il fantoccio. Nel 1908 il Croce gli affidava, per la « Collezione dei classici della filosofia moderna », sempre del Laterza, l'edizione critica della seconda Scienza Nuova, che fu il primo della serie di studi cl1e fanno di Fausto Nicolini il maggiore studioso che si sia avuto sinora del Vico. La sua carriera di archivista, come prima l'aveva condotto a Siena, lo portò ora, come direttore degli Archivi delle Provincie Venete, a Venezia, città che, per un complesso gioco di affinità elettive, doveva per lui diventare u11a seconda patria e di cui egli restò sempre innamorato, e dove, finché usò viaggiare, non mancava di cogliere ogni occasione per fare una scappata. Dopo il '22, giunto co1ne I spettare Generale al massimo della carriera si stabilì definitivamente a Napoli nella sua casa di Via Salvator Rosa. Come tutti i veri napoletani, Fausto Nicolini è antifolkloristico, non ostenta alcun amore per la sua città, della quale se n1ai co1ne tutti i veri napoletani accusa con rassegnata oggettività i difetti. Il suo amore per Napoli è tutto attivo e positivo, sta nella devozione ammirevole con cui egli ha coltivato, costruendone il monumento bio e bibliografico, l'opera dei maggiori uomirii di pensiero napoletani, nella conosce11za che egli ha della storia napoletana da lui sempre alimentata con nuovi stildii, su tutti i possibili argomenti, dal Presepe alle Maschere. Gli anni dopo il '22 hanno segnato per il Nicolini il passaggio dalla pura erudizione a un lavoro più spiccatamente critico. Sono di questo periodo gli studii più importanti sul Vico, da quello sulla Giovinezza, ai ritratti di contemporanei del Vico, ai quali seguiranno, negli anni del dopo guerra, il grandioso rifacimento della Bibliografia Vichiana, e, frutto di un lavoro ventennale, il Commento storico della Scie11za Nuova. E di questo periodo sono anche gli studii che hanno avuto grande successo anche presso il pubblico puramente letterario, e che rappresentano di fatto un omaggio all'autore letterariamente da lui prediletto, il Manzoni: sono le suggestive ricerche sulle parti storiche dei Promessi Sposi. In possesso ormai di uno stile maturo ed estremamente elegante, lavoratore instancabile, egli attendeva oltre a questi maggiori stitdii, a varie collaborazioni, tra cui sopratttltto, dal 1925, alla Enciclopedia Italiana e ai primi abbozzi del Dizionario Biografico, diretti da Giovanni Gentile. Benché fosse dal 1925 libero docente honoris causae di storia della letteratura italiana l'insegnamento non esercitò mai sul suo temperamento focoso e impaziente la minima attrazione. La casa di via Salvator Rosa è ormai du11que da circa quarant'anni 118 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==