Recensioni consumi; si dovrebbe in tal caso sostenere la domanda dei beni di consumo, perché dalla rapida espansione del mercato deriva un maggiore incentivo ad investire. Se poi si ritiene assolutamente necessario stimolare la formazione di un maggior volume di risparmio, continua Fuà, il metodo della compressione dei salari, tante volte suggerito, non è necessariamente il migliore. Altri metodi possono essere escogitati, e Fuà ne propone due: quello del risparmio obbligato, e quello del risparmio pubblico. Con il primo metodo, il lavoratore viene costretto a effettuare un prestito pari ad una determinata frazione del salario; con il secondo, il reddito del lavoratore viene colpito da un'imposta tale da fornire il volume di risparmio desiderato. È facile mostrare che ambedue questi metodi sono più efficienti e meno onerosi per il lavoratore che non la compressione dei salari. Meno onerosi, perché il lavoratore conserva in certo senso intatto il proprio reddito, o sotto forma di risparmio forzoso accumulato, o sotto forma di patrimonio della collettività, di cui anch'egli è chiamato a godere. Più efficiente, perché i due metodi indicati esigono che il consumo del lavoratore sia ridotto solo nella misura in cui si vuole accrescere il risparmio globale. Il risparmio del lavoratore, infatti, si converte al cento per cento in risorse investibili, mentre, qualora si comprimano i salari a vantaggio dei profitti, il reddito sottratto ai lavoratori darà luogo in parte a n1.aggior consumo degli imprenditori, e solo la parte residua si convertirà in maggiori investimenti. A parità di risparmio globale, il sacrificio del lavoratore deve quindi essere alquanto maggiore. Queste argomentazioni intorno allo strumento del risparmio pubblico si riflettono immediatamente sulla discussione centrale del libro, e in particolare sulla polemica dianzi accennata intorno alla dipendenza del risparmio dalla distribuzione dei redditi: « Di fronte alle ampie possibilità di manovra offerte dal risparmio pubblico, ed eventualmente dal risparmio obbligato, ed alle possibilità non trascurabili offerte dagli incentivi al risparmio volontario, cade ogni giustificazione per la tesi tradizionale secondo cui una cattiva distribuzione dei redditi è il prezzo che dobbiamo rassegnarci a pagare per lo sviluppo economico ». In ognuna delle questioni prese via via in esame, Fuà trova modo di dare la misura del suo metodo di ricercatore e del suo stile di esegeta. Nessuna proposizione di rilievo viene accettata o respinta senza esser prima passata al vaglio della prova statistica. Senza ricorrere a disquisizioni metodologiche, Fuà mostra dunque di accettare ed applicare un saggio metodo empirico, tenuto sotto il vigile controllo della deduzione logica. La sua posizio11e, lo si è visto, è spesso fortemente critica nei confronti delle teorie correntemente accettate; ma il suo metodo critico sembra ispirato al motto di « uccidere con gentilezza». _Anche un'opera che si presenta in veste divulgativa, se ben redatta, può contenere una lezione di stile e di signorilità. ESTER PIANCASTELLI 97 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==