.. Renato De Fusco - Enzo Colino significato settoriale. Ammette inoltre i propri limiti quando afferma che il proporzionamento è inteso come puro dato statistico e che sulla effettiva progettazione dovranno influire ben altri componenti. « È necessario - .si afferma nella parte conclusiva della relazione - un intervento totale sui centri urbani, allo scopo di renderli idonei alle nuove funzioni promosse dalle trasformazioni economiche; senza una tale pianificazione coordinata, le possibilità di futuri equilibri economici a più alto livello, saranno compromesse dal dissidio fr8= le strutture produttive e quelle urbanistiche in senso più stretto. Il risultato globale deve essere l'integrazione ... ». Pertanto, il giudizio sul progetto preliminare al piano regolatore dell'area di sviluppo industriale, è rimandato al piano definitivo, che dovrebbe esprimere quella integrazione auspicata derivante solo dalla collaborazione di tutte le forze disponibili. RENATO DE Fusco Le feste e le destre Il titolo non tragga in inganno, non vogliam raccontare le origini della Piedigrotta né esaminare i balli azzurri o delle « dieci muse » per spendere qualche spicciolo di sociologia napoletana alla giornata. Le ultime edizioni (e già si annunziano le prossime) di siffatti avvenimenti. - assai simili più di quanto non mostrino le apparenze - ripetono le squallide riuscite precedenti. Per quanto rigt1arda la festa di Piedigrotta ritent1ta il clou dell'interesse turistico locale, qualche personaggio, almeno in· questo autorevole, ha provveduto - dal suo osservatorio di narratore delle cose di Napoli - a giustiziare la parata di cartapesta che ogni anno provoca ingorghi stradali e le imprecazioni degli automobilisti. Anche nominarli certi argomenti è ben difficile, visto che se ne incarica, per l'abituale esaltazione sulla stampa cittadina, la paccottigJia ammannita con furore e passione dai cantautori dei miti « sebezi ». Ma tant'è: la protofesta è diventata il simbolo di certe commedie non proprio comiche giocate sulla pelle dei napoletani dagli esponenti laurini con l'apparato in uso .a Guittalemme. Il décor è quello dei soggetti piedi~ grotteschi: la maschera e lo strumento, quella musica e quei canti si guardavano e si ascoltavano anche nella Sala dei Baroni (ironia dei nomi che consacrano un luogo alla storia) al seguito dei carri della corporazione monarchica. Il fastidio è stato uguale al senso di vuoto che si prova leggendo certi giornali, uguale all'irritazione suscitata dal frastuono festaiolo diffuso dagli altoparlanti. Quante feste nell'àlmanacco delle autorità municipali napoletane: il va e vieni dei monarchici reprobi, le invettive dei fedelissimi rappresentanti dello slogan « noi siamo il progresso »; il girotondo df calcia tori e allenatori 40 Bibliotecaginobianco
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