Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

Giornali e riviste giustificazione è data - a nostro avviso - dal grave disagio materiale e morale, che si diffuse in tutto il paese, negli ultimi anni del secolo dai ceti più umili alle classi dirigenti, e che ad un certo momento assunse anche la forma di una grave crisi costituzionale. Nella crisi sociale che sconvolse il paese, Crispi dovette apparire a molti difensore dello stato liberale e risorgimentale ~contro le forze sovvertitrici del socialismo e dell'anarchismo. La T. appoggiò il gabinetto Di Rudinì in quanto gabinetto di transizione, con un programma poco ambizioso in politica estera e quindi disposto a limitare spese militari. Ma tale governo cadde nel maggio '92 proprio sul problema delle spese militari; e la T. colse anch'essa l'occasione per affrontare tale questione. Il problema fondamentale del momento - leggiamo in un editoriale del maggio '92 - non è tanto quello della politica finanziaria quanto quello delle spese militari. Su tale questione influivano due fattori: le alleanze europee dell'Italia (cioè la Triplice) e la politica africana. La T. non chiedeva che si tornasse indietro (Di Rudinì aveva ri11novato il trattato di alleanza pochi mesi prima), ma chiedeva che non si perdesse di vista « l'ideale di una Italia pacifica, neutrale, operosa, amante di se stessa, del benessere suo e dei suoi figli dapprima - e poi, se fosse occorso, in avvenire apportatrice di civiltà e di pace ai popoli inferiori » 33 • · Le indicazioni del voto con cui il governo Di Rudinì ebbe la sfiducia erano per un governo di sinistra. Pur notando come ciò fosse un. progresso verso la necessaria distinzione dei partiti la T. non se ne rallegrava: la situazione non era matura, e sarebbe stato preferibile che si fosse giunti ad una chiarificazione politica quando il paese fosse uscito, mediante un governo di coalizione, dalle difficoltà finanziarie 34 • In realtà è lecito supporre che dietro queste affermazioni vi fosse il timore di un ritorno di Crispi in veste di leader della Sinistra; tanto è vero che il giornale si affrettava, poco tempo dopo, a indicare in Zanardelli il capo della nuova maggioranza di centro sinistra formatasi intorno al nuovo governo Giolitti 35 • Questi volle affrontare con estrema chiarezza.il problema delle spese militari e quello necessariamente connesso della politica fiscale, enunciando i due criteri fondamentali che avrebbero dovuto presiedere alla soluzione di tali questioni: in primo luogo si sarebbe dovuto fissare una volta per sempre il bilancio militare, in secondo luogo si sarebbe dovuto realizzare il principio generale della progressività della tassazione. La T. si dichiarava naturalmente favorevole a questo programma, ma chiedeva, stranamente, che anche la 33 T ., 7-V-'92. 34 T., 16-V-'92. 35 T ., 26-V-'92. Bibliotecaginobianco 111

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