chiarazioni dell'avv. Pepe) sono venute pesanti critiche al malgoverno del prof. De Miro, nuovamente aspirante alla dirigenza municipale. Un giudizio negativo assai deciso sulla passata amministrazione e sui suoi espone11ti del ·resto lo si era avuto da varie personalità cattoliche già alla vigilia delle elezioni, quando le- stesse personalità avevano rifiutato le insistenti offerte di entrare nella lista •del partito -di governo. La conseguenza di tutto questo emerse nei risultati elettorali, 'che conferirono alla DC 15 seggi su 40, e decretavano così la impossibilità di realizzare nuovi esperimenti pseudo-centristi di qualche consistenza. Tanto più che a destra il MSI si era rafforzato a spese ,dei monarchici, e che, soprattutto fra DC, PLI, PDI e MSI c'era un patto per il governo della provincia. Alle cc provinciali », infatti i seggi erano risultati così ripartiti: PCI 11, PSI 3, DC 11, PLI 1, PDI 1, MSI 3. Il patto di destra prevedeva l'assenza continua dei consiglieri della DC, PLI, PDI e MSI, per far sciogliere immediatamente il consiglio provinciale. In cambio la DC si impegnava a far nominare dal prefetto di Foggia, oltre al commissario, una cc consulta », da tenere in carica per tutto il periodo di gestione straordinaria, in cui fossero rappresentati esponenti dei partiti che avrebbero concorso all' cc operazione scioglimento ». Il quale scioglimento si ebbe ben presto, mentre la « consulta 1>, evidentemente per le reazioni negative che in ambienti qualificati aveva prodotto il cc patto', risultò composta invece da funzionari statali di varie amministrazioni. Cominciarono quindi le manovre per il comune. Naturalmente, la proposta-base della DC foggiana fu di varare una giunta ce11trista: di minoranza (DC-PLI-PSDI): a questa proposta il rappresentante socialdemocratico non si oppose. Bisogna però avvertire che le cose non si sono svolte nè presto nè in ma11iera u11iforme, e cl1e all'elezione della giunta si pervenne dopo molti rinvii e tentativi fatti in diverse direzioni (si aprivano perfino trattative per il ce11tro sinistra, sconfessate dall' on. De Meo ·quando erano già a buon punto). Ma· la giunta centrista si ebbe ben presto la: sfiducia, da sinistra e da destra. Che fare a questo punto? I centristi dopo molte esitazioni hanno deciso di dimettersi, avvertendo che lo facevano per spontanea volontà, perchè la conflue11za di voti di sinistra e di destra sulla' sfi- . · ducia cc non aveva valore >;, perchè si sa che le sinistre e· le destre vogliono cose diverse. Nel frattempo, la situazione interna della DC mutava in -qualche 81 Bibl_iotecaginobianco
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