Nord e Sud - anno VIII - n. 24 - dicembre 1961

lista democristiana ci si avvide che i buoni propositi erano rimasti senza seguito. Il capolista era un uomo nuovo, che godeva della fiducia del1' Arcivescovo e dell'on. Moro, ma che non appariva certo come un sostenitore del centro-sinistra. Tanto il prof. Damiani che altri esponenti della sinistra (morotea) erano invece assenti, a causa di veti espressi nei loro confronti. I risultati d~l 7 giugno '59 furono tuttavia- interessanti e incoraggianti. Le destre, pur essendosi presentate con unica lista, perdevano quasi il dieci per cento dei voti rispetto alle precedenti amministrative; ciò andava a vantaggio della DC, che così giungeva, per la prima· volta nelle amministrative, al 36,3 per cento dei voti e a 23 seggi su 60. Le sinistre, in complesso, rimanevano stazionarie, ma il PCI guadagnava a spese del PSI. I socialdemocratici conservavano il loro unico seggio; i liberali lo perdevano; i repubblicani e radicali, insieme, pur guadagnando voti rispetto alle politiche del '58, non riuscivano (per pochissimi voti) a prendere un seggio. Oltre al mancato successo dei repubblicani, si dovette dunque registrare l'arretramento del partito socialista, che aveva presentato all'elettorato barese un programma ambizioso, frutto del lavoro di un gruppo ristretto, e, purtroppo, varato tardi, perchè riuscisse a raggiungere in profondità la pubblica opinione. Un peso non favorevole in quella occasione deve inoltre aver esercitato la stessa rappresentanza parlamentare socialista barese. Se si esaminano i risultati elettorali di questo dopoguerra si constata che a Bari le sinistre non sono mai andate oltre il 25-28 per cento dei voti. Poichè H PCI controlla saldamente il sottoproletariato locale, al partito socialista, che da tempo si dibatte nell''incertezza, in una città come Bari, che in fondo non ha una forte struttura industriale, non resta che da cercare nuovi suffragi e nuove forze nei ceti medi, pur non abbandonando i ceti operai. Nella situazione barese si inseriva invece nettamente la Democrazia cristiana. Il dieci per cento dei voti di destra passava alla DC nel momento in cui la corrente di u sinistra » del prof. Damiani non era più adeguatamente rappresentata nella lista e il segretario nazionale della DC, on. Moro, superando le incertezze del programma- e quelle della situazione politica, puntava quasi esclusivamente sull'anticomunismo. Inoltre, se per Moro u Bari era in piedi », per Ferrari Aggradi, Ministro delle Partecipazioni Statali, si poteva essere certi che Bari sarebbe stata uno dei pilastri della nuova realtà economica del Mezzogiorno. 68 BibliotecaGino Bianco

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