- - -- - - -- - - - - - - - . . . La sua levatura rriorale e la preparazione politica, come del resto la rapida e brillante carriera parla1nentare, gli guadagnarono presto, in provincia di Salerno, vasti consensi che gli p·ermisero di uscire vittorioso dalla lotta che Giolitti 1nosse a lui - come esponente fra i più autorevoli della corrente nittiana. Divenuto in breve tempo z:'uomo politico più in vista della provincia, Amendola rappresentò anche un leader rriorale per molti giovani intellettuali · meridionali che vedevano in lui un elemento di rottura dello stagnante clima politico; e attraverso di loro Amendola rnanteneva rapporti - spesso prevalentemente epistolari - con taluni ambienti di periferia. A Nocera egli faceva capo a Carlo Cassala 1 al quale sono indirizzate le quattordici lettere inedite, qui pubblicate, che A. scrisse fra r ottobre del >21e il marzo ~el '25. (Carlo Cassala [1878-1931], nato a Positano, d.i famiglia nocerina, e residente a Nocera egli stesso, fu docente di Economia Politica e Scienze delle Finanze nelle Università di Perugia, Cagliari, A1essina, Pisa e Napoli. Lib·erale ei Democratico, dal >20 al >22 fu Consigliere comiinale a Nocera e, amico di Giovanni Ameridola, ne condivise findirizzo politico; collaborò con lui, prima al consolidamerito elettorale dJel partito liberale democratico, poi alla organizzazione delrUnione Nazionale. Nel >24_c, on Arangio Ruiz, G. De Ruggiero, De Simone, '!i.1acchiaroli,Marane ed altri, tenne le fila di un movimento di intellettuali antifascisti, che doveva metter capo ad una rassegna quindicinale di opposizione. Di lui si veda Pagine non scritte di Renato· Serra, in << Nord e Sud», II, n. 7, giugno 1955). Nelle lettere, i continui riferimenti ad avve11.imenti della vita politica del capoluogo e di alcuni centri maggiori della provincia (Nocera, Scafati, Pagani), in 11,nperiodo così drammatico ·della vita del paese, sono rivelatori di taluni caratteri fondamentali delr ambiente nel quale Amendola operò: il qualuriquismo e trasformismo patologici della maggior parte della borghesia locale, r astensionismo diffuso anche fra gli uomini più illuminati, la coerenza morale e politica di pochissimi. Le lettere, inoltre, danno alcune indicazioni per documentare il tentativo di Amendola di stabilire rapporti non strumentali con r elettorato; un tentativo, il sito, che doveva necessariam,ente portarlo, nel momento della prova, (J)d ✓un isolamento quasi completo. Infatti, a mano a mano che la sua lotta al fascismo si faceva più decisa ed aperta, il terreno gli franava sotto i piedi, i suoi rapporti con il corpo elettorale diventavano più insicuri. Ai vertici, i notabili locali, quando non passavano dalz:a' ltra parte, si ritiravano dalla vita politica; alla base le clientele seguivano passivamente gli orientamenti predominanti. Di fatto, già nel >23, si può dire che Amendola non avesse più un seguito tale da consentirgli di tentare nel paese; se:ppure in embrione, una opposizione organizzata. A Salerno, ad esempio, i deputati Mauro e Cuomo, dopo la XXVI legislatura, si ritirarono dalla vita politica; nelle prime settimane del >24, r amministrazione liberale del capoluogo fu costretta a dimettersi in seguito alle violenze fasciste. A Scafati, il Sindaco e tutto il co1nune diven-nero fascisti senza scosse o perplessità; a Nocera, già nei primi mesi del >23, il fascismo non trovava piiì un>opposizione consistente: « la violenza fascista» e « la viltà delle no52 Bibliotecaginobiahco / .,
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