logi, ancor più degli altri intellettuali, devono opera.re tra l'impegno e la consapevolezza critica nell'analisi della realtà attuale e l'evasione negli scl1emi di un tecnicismo sterile e pericoloso. Sicchè non si è inteso affatto abolire quella separazione tra indagine scientifica e decisione operativa, accettata come il criterio-base per ogni ricerca, ma piuttosto · evitare il rischio dell'asservimento dei sociologi ai politici, riaffermare l'autonomia e la libertà del ricercatore di fronte a questi ulti1ni, accentuare, nell'attuale situazio11e storica, la necessità della partecipazione dello studioso al processo di sviluppo in cui è impegnato il nostro paese. NICOLA TRANF AGLIA La crosta napoletana Di Ferito a morte si è molto parlato in Italia, come di opera ìetteraria che ha incontrato un meritato successo sia presso la critica che presso il pubblico. Vi sono stati anche dissensi, però, e specialmente a Napoli. Non c'è da stupirsene: sono dissensi tardivi, che sembrano essere stati dettati dalla irritazione di certi ambienti cittadini per il sue- · cesso incontrato da 11n libro che prende di mira e denuncia il decadimento civile che caratterizza alcuni aspetti purtroppo ancora attuali della vita napoletana. Ma è proprio da questo punto di vista, delle rea-. zioni che ha suscitato per la sua carica polemica nei confronti di alcuni aspetti politico-sociali della vita napoletana, che ci sembra opportuno aggiungere ancora qualcosa a ciò che già si è detto e scritto -dei meriti di Ferito a morte. C'è un fenomeno di infantilismo politico e di malformazione civile che per circa 10 anni ha dominato la vita cittadina, estraniandola addirittura dalla vita nazionale. La Capria descrive appunto quegli ambienti napoleta11i che hanno incubato, pro,dotto, alimentato tale fenomeno. Si ritiene da molti che questi ambienti siano quelli del sottoproletariato: non è vero, o almeno non è vero nel senso che il sottoproletariato è stato soltanto l'oggetto di una speculazione elettorale. I soggetti della speculazione politica sono stati quei personaggi e quegli ambienti dei quali in Ferito a morte si incontrano campioni molto rappresentativi. E si trova, nel romar1zo .di La Ca·pria, una diagnosi del !aurismo che a noi sembra molto lucida: 11nfenomeno del genere ha potuto prosperare con tanta fortuna improvvisa, e così a lungo, proprio e soltanto perché è nato su un terreno che era stato abbo11dantemente concimato da quei ·· tradizionali umori qualunquistici e conservatori cl1e per decenni hanno reso opaca la vita morale della città. Sono, cioè, i cc cavalieri-avvocati », per dirla con la stessa efficace espressione che si legge in Ferito a morte, che hanno concimato e preparato il terreno sul quale è potuta fiorire la nuova classe dominante napoletana, formata da coloro che La Capria chiama, con es·pressione non meno efficace, gli cc arn1atori-appaltatori ». 46 Bibliotecaginobianco , . . . ' .; .. . ..
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