······· .. ····"···"·· .............................................................................................................................. -------:- --:;, ........................................... • ....... ,. ................................................. ,.,. ..................................................................... • • •.......... ,.,,................ I .,'f, , . lJolitica ed economica dell'Unione sovietica. I successivi rifacimenti dell'Età avvennero sempre imperante Stalin ed ovviamente era quello il socialismo che gli si presentava al pensiero. Sul quale Stalin e le s11e applicazioni della teoria marxistica ci ha illuminati chiaramente Nikita Kruscev nel rapporto al XX congresso del PCUS - uno Stalin perd1.1to· nelle fumosità dell'esaltazione della propria persona e dedito all' assa 5si11iopolitico. Al terzo comma della sua relazione Kruscev dice: « Così, compagni, stanno i fatti. Dovremmo dire i vergognosi fatti ». Senza . contare che nel comma ultimo fa appello ad un cc esteso esercizio della critica e dell'autocritica ». Le rivelazioni del XX Congresso hanno dato. molta ragione ai dubbi ed alle critiche di Omodeo e molta spera11za . a 1101 VIVI. A p. 144 il de Aloysio a conclusione di una disamina di Res gestae e historia rerum, breve studio scritto a 23 anni e non confermato in seguito, dice che Omodeo « da quel conservatore cl1e è, è assai poco disposto a tollerare la mentalità rivoluzionaria e illuministica ». Chi voglia rileggere tutto il bel capitolo sulla rivoluzione francese vedrà che tale giudizio non è sostenibile, perchè non basta a provare tale 1Jresunta intolleranza, l'accusa che Omodeo rivolge alla dichiarazio11e dell'89, di dottrinarismo astratto. Si tratta ancora u11avolta di una vigile disposizione critica su di un fatto che non andava considerato come mero fatto e accettato come perfetto, ma come problema sempre ,dvente e quindi discutibile. Tutta la prima parte del capitolo dell'Età del Risorgim.ento sul socialismo dimostra ad usura che Omodeo si rendeva ben conto della insostenibile situazione che si era creata per i lavoratori nel mondo moderno; non era in dubbio il problema ma il. . modo della sua solt1zione. La frase citata dalla p. 149 di Libertà e storia: « i materialismi economici e nazionali fanno ribrezzo e disgusto a tutti », risulta davvero (anche per il fatto che è avulsa dal testo) non solo troppo dura, ma generica ed approssimata. Il motivo profondo, se non la giustificazione è molto lontana: è lo storico di Gesù che parla, di Gesù iniziatore della rivoluzione forse più grande di tutta la storia uma11a, che non solo non fu una rjvoluzione a sfondo economico, ma ignorò l'economia nella maniera· più radicale, pure essendo una rivoluzione sociale: in essa quel che contava era j} diritto ad una fede di altissima forza rr10rale, che forniva valore e dig11ità fino all'ultimo degli uomini. La sua grandezza è sottolineata dal fatto che i morti furono da una parte sola. Che poi la grande costruzione sia degenerata attraverso i tempi, ora in feroce prassi persecutoria, ora in mercato d'azione e in utile economico è un altro discorso. È vero: la parola massa irritava Omodeo, la cui speranza si chiamava libertà per tutti e proprio dalla libertà, secondo lui, doveva venire la soluzione del problema sociale. Se Omodeo era conservatore di qualche cosa era conservatore della parola· del passato: in una sua lettera inolto giovanile (che entrerà nella Raccolta che Einaudi pubblicherà 38 Bibliotecaginobianco
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