i11un cc tempo breve >) con uomini che sono fautori del « tempo lungo », una politica di industrializzazione con uomini che nòn credono l'industrializzazione possibile e nemmeno auspicabile, che sono contrari a quegli interventi pubblici cl1e sono necessari per forzare i tempi dell'industrializzazione. C'è un problema di nuovi quadri -della politica meri- · dionalista e c'è un problema di nuove maggioranze per t1na politica di svilu·ppo equilibrato imperniata sull'esigenza di industrializzare il Mezzogiorno. Noi siamo per una cc politica delle cose », ma riteniamo qualunquistica l'opinione di coloro che si liberano con insofferenza dei problemi della cosiddetta « politica di schieramento », che ritengono la « politica delle cose » una alternativa alla « politica di scl1ieramento ». Certe « cose » non si fanno se non con certi « schieramenti », con certe maggioranze e non con altre, con certi quadri e non con altri. Ci a11guriamo che l'on. Colombo e i suoi amici se ne rendano conto e non si illudano circa i mezzi per fare le « cose » che dicono di voler fare: il mezzo principale non è l'avvicinamento con Pella, ma l'apertura a sinistra, comunque la si voglia chiamare. Nessuno più dell' on. Colombo è in grado di far valere esigenze come quelle che abbiamo qui ricordate fra i dorotei; nessuno più di lui è in grado di dimostrare l'inconsistenza del complicato tatticismo che ha fatto di questa corrente della DC la principale forza immobilistica della vita italiana. E non vorremmo trarre cattivi auspici del « passo indietro » di cui si diceva; tanto più che esso sembra smentito dal recente discorso di Potenza che rappresenta un cc passo avanti >> nella direzione dell'apertt1ra a sinistra. Il punto di riferimento per l'on. Colombo, se non vuol commettere grave peccato d'incoerenza, non può essere certo l'on. Pella di Torino e nemmeno l'on. Segni della rifor1na agraria. Se l'on. Colombo era sincero quando a Napoli nel 1954 chiudeva a destra in nome della politica meridionalista e quando recentemente ha optato per il « tempo breve » e per una pianificazione cc operativa », il st10 punto di riferimento non ·può essere, per il congresso di Napoli del 1962, che quello fissato dalla adesione di tutte le correnti di sinistra e di centro-sinistra -della DC alla politica dell' « incontro » con i socialisti. n. d. r. Testimonianze su Adolfo Omodeo In una accurata nota di Francesco de Aloysio su Adolfo Omodeo in cc Rivista storica del socialismo » si leggono queste parole: « Si tratta di polemiche (quelle dal '43 al '46) combattute tutte con estrema tenacia, con un coraggio e u11a risolutezza senza pari, con una tensione morale e un'assoluta dedizione alla cosa pubblica. Aleggia poi in ogni pagina un rigorismo che difficilmente trova riscontro altrove. Si può dire pertanto che veramente tali scritti ci offrono, tutti insieme, il ritratto d'un uomo troppo prezioso -e raro per la nostra cultura e per la nostra politica. 36 Bibliotecaginobianco
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