Nord e Sud - anno VIII - n. 24 - dicembre 1961

I piani regolatori, anche laddove esistono, si fermano al confine del comune e ogni sforzo di regolamentazione è frustrato dalla divergenza degli interessi sezionali, dalla moltiplicazione delle pastoie burocratiche. Così lo sviluppo singolare che ha concentrato nell'ambito della vagheggjata provincia-metropoli il 7 per cento del potenziale industriale e commerciale dell'intera nazione non ha portato alcun frutto, nel senso di una più rapida e moderna definizione e soluzione dei problemi di fondo di quell'avventurata regione. Non meno che di fronte alle aree depresse a prevalente carattere agricolo, una politica nazionale di chiara impostazione e di sicura condotta è carente pure nei riguardi delle aree soprasviluppate. L'incremento del turismo e, in genere, delle attività terziarie è uno dei motivi gioiosi del « miracolo italiano » : lo sostanziano, nell'apologetica ufficiale, le cifre in costante ascesa delle presenze degli ospiti soprattutto stranieri e delle nuove attrezzature alberghiere. Un esame antiretorico della fisionomia urbanistica delle zone turistiche, specialmente marine, che sono appunto zone di eccezionale sviluppo, dovrebbe consigliare invece diverso discorso. Fino ai principi del nostro secolo l'insediamento lungo le coste italiane aveva conservato i caratteri definitisi fra Cinque e Settecento. Sul Tirreno, accanto ai rari porti di importanza internazionale, i borghi marinari di origine spesso etrusca, greca o romana, mantenevano dimensioni esigue e patriarcali costumi di vita. Malamente allacciati da strade d'accidentato tracciato, aperti sul mare piuttosto che sul povero retroterra, spezzavano appena il profilo desertico delle coste, macchiate di rade pinete, qua e là paludose, inospitali spesso per il durare della malaria. Oggi la fascia abitata si sviluppa praticamente ininterrotta dal confine francese a ~ezzogiorno di Roma. I paesi lungo le coste più piatte sono saldati in un unico corpo; i promontori, un tempo selvaggi e isolati, sono aggrediti da mare e da terra, traforati, pettinati, spianati; « città » mostruose inglobano antichi villaggi o antichi porti pescherecci o mercantili. Tra Ravenna ed Ancona, il fenomeno si ripete con caratteristiche poco diverse. Arretrate alquanto rispetto alla linea del mare le antiche città fortificate dei Malatesta e dei Della Rovere - Rimini o Pesaro, Fano o Senigallia - mantengono ancora, entro la cerchia non ancora disfatta delle vecchie mura, un nucleo riconoscibile di vita urbana, ma lungo il litorale si snoda, anche qui raramente interrotta, la catena monotona dei nuovissimi insediamenti turistici. In queste zone la dissoluzione della originale strutturazione urbana 30 BibliotecaGino Bianco

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