Nord e Sud - anno VIII - n. 24 - dicembre 1961

Non è difficile prevedere cl1e sulla questione l'ultima parola verrà dopo una lunga vicenda. Ma da oggi, il PCI si trova·, paradossalmente, potenzialn1ente in grado di accrescere la propria capacità di attrazione rimanendo i11interrottamente sull'orlo della crisi. . Il secondo problema è quello degli sviluppi cui potranno portare, in avvenire, anche col favore del dibattito che s'è iniziato, le impostazioni attuali sulle ql1estioni dei compiti del PCI, d_ei suoi rapporti con l'URSS, della via italiana al socialismo. Si tratta di impostazioni che, appena scaturite dall'elaborazione di vertice, e perciò limitate entro confini precisi, appaiono di u11a' udacia che sfiora l'eresia e già oppongono il partito italiano a quello francese. Affi-date alla base esse sono suscettibili di evolvere, sia pure per la via indiretta ·delle lungl1e maturazioni, verso affermazio11i estre1ne in una direzione che, ad ese1npio, potrebbe essere quella di un secondo titoismo. C'è un fattore che può rendere attivo il 1Jrocesso di questa maturazione: l'ambizione e il bisogno di assorbire le forze socialiste. L'esperienza di un decennio ci ha jnsegnato che esiste, nella situazione italiana, u11a legge per la quale il PCI è portato a inseguire vers'o destra il PSI. A11che qui i gruppi di vertice compiono una specie di atto di fede e si affida110 alla certezza di poter contenere entro i limiti da essi stabiliti l'evoluzione politica ed ideologica del partito. L'attuazione della democrazia i11terna è legata all'affermarsi di questa possibilità e i limiti cl1e alla pratica effettiva della democrazia vengono ora posti servono a interrompere, 11el caso annunci evoluzioni non previste, il processo di rielaborazione degli orientamenti del PCI verso i problemi esterni. , .. Conclusione. Ci sembra di poter esclu-dere che gli avvenimenti denuncino l'esistenza o la possibilità di una crisi immediata o prossima. Invece, gli sviluppi dipendono in larga parte -dalla capacità del gruppo dirige11te di conte1nperare le esigenze e gli orientamenti che sono emersi in maniera irresistibile alla base e che impongono una trasformazione della struttura interna del PCI con la 11ecessità di controllare e orientare l'evoluzione in corso. È in questo senso, se si vuole, che niente è cambiato nel PCI. Ma la ·partita rimar1e aperta e l'esito dipende dalle vicende internazionali come da qt1elle interne, in ultima analisi non dipende dalle forze che guidano e animano il PCI. In questo senso anche, però, il PCI sfugge all'insidia di un esautoramento e di un isterilirsi nell'attesa vana di azione rivoluzionaria. Obiettivamente, il PCI sceglie per sè la via più difficile: p11ò andargli male, ma s.e va bene risolve le 16 ~ibliotecaginobianco /

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