Nord e Sud - anno VIII - n. 24 - dicembre 1961

• l . . . ♦ .. . . esso serve a fare le cose che è indispensabile fare senza che ne derivino lacerazioni al vertice e alla base. Obiettivo: inaugurare il « nuovo corso » passando senza crisi da una fase di conformismo l1fficiale ad 11na fase di relativa indipendenza. In pratica, i11virtù dei diversi fattori di forza di cui ciascuno dei gruppi cl1e si controllano a vicenda al vertice dispone, quella del PCI è diventata veramente una direzione collegiale. Questa è, molto probabilme11te, la conseguenza di fatto di maggior rilievo che, allo stato attuale delle cose, si sia av11ta, da tutto quel che è accaduto, nella struttura organizzativa del partito comunista·. La portata politica di questo avvenimento apparirà certamente, ii1 tutta la sua importanza, nei pros- . . . sun1 mesi. I problemi che ora si pongono al PCI sono due. Il primo• è quello dei « limiti » fissati alla pratica· della democrazia interna. È possibile discutere, è an1messa l'opposizione, 1na s0110 escluse le correnti o comunque r organizzazione dell'opposizione: la ricl1iesta del riconoscimento della indispensabilità dell'esistenza di una maggioranza e di una minoranza·, formulata da alcuni cc in11ovatori » del gruppo amendoliano, rimane ancora una sem·plice richiesta. Ma è possibile veramente disct1tere a fo11do, come il partito è invitato a fare, della democrazia i11terna ript1dia11do a priori 1't1tilizzazione degli strumenti attraverso cui una vera democrazia interna può essere esercitata? Per tutto quel che si è detto prima deve essere respi11to il giudizio secondo cui il « nuovo corso » si riduce ad un trt1cco dei dirigenti che rnirano a salvare, in qualche modo le forme, senza incidere sulla sostanza del cc niente cambia· ». Piuttosto si tratta di una specie di cc atto di fede » per il quale, in virtù delle esigenze rivoluzionarie, si crede realizzabile la democrazia interna rifiutandone le manifestazioni cc formali » che, poi, riflettono la sostanza. I dirigenti credo110 cl1e la loro fede verrà premiata, alme110 11ellafase i11iziale, che è la più delicata e che, certamente, è destinata a durare qualche anno, e con l'aiuto della popolarità delle posizioni che, ·· sui temi da dibattere, sono state assunte. È cosa da vedersi. In questo punto oscuro c'è il « momento di rottura » dell'equilibrio costruito e un fattore di crisi possibile. La tendenza di fondo è quella di una legittima•zione di tutti gli strumenti tradizionali per l'esercizio della democrazia interna, rria lc1; disciplina rivoluzionaria e la necessità, nella particolare situazione italiana che trova il PSI in concorrenza col PCI, di non derogare dai dogmi leninisti, vi si oppongono. 15 · B1oliotecaginobianco

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