\. ·················· ... ·............................................................................................... ________ _ lunga esperienza di lavoro sotterraneo e di attività al di fuori della legalità parlamentare, non soffrirebbero la mancanza di una propria rappresentativa » (p. 97). Ma, come dicevamo sopra, questa padronanza degli strumenti tecnici è il pregio, ma anche il limite della monografia. :tvtanca, infatti, nell'opera del Birke un profondo convincimento politico dell'importanza delle elezioni europee. È vero che in diversi punti l' A. sottolinea la necessità dell'integrazione europea come fine ultimo delle elezioni, ma questo in realtà rimane un motivo marginale. Una prova di ciò si ricava dall' impostazione stessa o meglio dell'oggetto del lavoro. L'opera è, infatti, rivolta alla ricerca di un sistema elettora] e per l'Assemblea del Consiglio di Europa. È chiaro che su queste basi le difficoltà sono innumerevoli, e molto spesso insormontabili, e lo scopo si pone come irraggiungibile ed utopistico. Troppo grande è il divario esistente tra i vari paesi del Consiglio d'Europa fondato su ragioni economiche, sociali, giuridiche e politiche. Verrebbero infatti ad entrare in una stessa comunità l'Inghilterra e la Spagna di Franco, i paesi scandinavi e la Turchia. È vero che i problemi europei stanno assumendo nuovi dimensioni con la fortuna del MEC (e pure sul piano politico le cose sono, anche qui, molto complicate) e il riavvicinamento dell'Inghilterra. Ma non bisogna con ciò « allargare gli obiettivi per ridurre gli impegni ed annullare praticamente gli effetti » ( cfr. Albonetti op. cit. p. 223). A questo proposito basta ricordare l'atteggiamento che la Comunità dei cc Sei » ha tenuto nei confronti della Grecia, con la quale per ora ha solo dei legami associativi. Così pure i cc Sei » ·hanno mostrato molto senso realistico ........ ·-·······--·········································· ................................................ ················································--···················· .............................................................................. nell'in1postare i loro rapporti con gli ex-paesi e territori d'oltremare. Questi rapporti hanno sollevato delicati ed interessanti problemi anche sul terreno giuridico, specie per quanto riguarda la loro interferenza con le elezioni europee dirette. Vale la pena di ricordare le paroìe dell' on. Metzger, che, in seno al Gruppo cli lavoro incaricato di stendere il progetto di convenzione per le elezioni dirette dell' APE, si è occupato appunto della rappresentanza dei paesi e territori d'oltremare, ora divenuti indipendenti (cfr. il fascicolo curato dall'ufficio doc. in APE, sui lavori della conferenza di Strasburgo del 19-24 giugno '61). Il Metzger dopo aver affermato che « non tutto ciò che è auspicabile è pure possibile », prosegue così: cc Dopo approfondite discussioni, il Gruppo di lavoro è giunto unanime alla conclusione ---- condivisa dall' APE - che la partecipazione di rappresentanti parla1nentari dei paesi di oltremare ai lavori del1' APE è certamente auspicabile, ma che, senza una revisione fondamentale dei trattati di Roma, non è possibile far partecipare i territori associati non europei alle elezioni a suffragio diretto dell' APE n ( cfr. il fascicolo, a cura delle Comunità europee, sui risultati del Gruppo di lavoro per le elezioni di.rette dell' APE, p. 62). Gli Stati Uniti d'Europa si possono costruire attualmente partendo dalla comunità dei cc Sei », sia pure estesa ad altri paesi in modo adeguato secondo i casi. Di una tale costruzione politica le elezioni dirette del parlamento sono uno strumento fondamentale. Di ciò bisogna convincersi. Non basta la convenzione già approvata, anche se essa ha rappresentato una significativa affermazione unitaria; è necessario tuttavia sostenere e diffondere con impegno al di fuori di poche élites (cfr. in questo sen125 Biblioteçaginobianco
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