• ra unicamente le elezioni della seconda camera dei vari Stati). Anche per le schede elettorali v'è qualche differenza, giacché in alcuni paesi, ad es. Norvegia e Svezia, non esiste una scheda ufficiale. In Germania, per prevenire spiacevoli sorprese si stabilisce una differente disciplina tra vecchi e nuovi partiti, per i quali soltanto si richiede, perchè possano partecipare alla lotta politica ed elettorale, la sussistenza di determinati requisiti (organizzazione .democratica, statuto scritto, programma). Dopo l'esame comparativo delle singole procedure elettorali, con l'esame delle differenze e dei punti di contatto -J o almena di possibile contatto - il Birke, secondo il suo schema lineare, che se costituisce un limite del suo lavoro (chiariremo in seguito questo punto), ne rappresenta anche uno dei maggiori pregi, analizza gli elementi utilizzabili dei vari sistemi. Egli,. nella terza parte della monografia, stabilisce dapprima, in astratto, quali debbono essere gli scopi e le caratteristiche delle elezioni europee, mentre esamina in un secondo momento la realizzazione di questi scopi mediante i diversi sistemi. Più precisamente l' A. osserva quale tra i vari sistemi. elettorali raggiungano il maggior numero degli scopi proposti in precedenza e quali siano inoltre i vantaggi e gli svantaggi di ciascuno. La prima caratteristica di un parlamento - secondo l'esame dell'Autore - è c~e esso sia rappresentativo. Ma, quando si scende daUa formula g~nerica alla realtà delle cose, la questione si complica, specie se ci si riferisce ad un parlamento europeo. Gli elettori dovrebbero rappresentare tutto l'elettorato e rispondere solo di fronte alla loro coscienza, ma ciò non si è detto, nè si poteva dire, nei trattati istituenti il Consiglio d'Europa e la Comunità dei « Sei ». cc I deputati di un parlamento europeo, anche se eletti a suffragio diretto, non rappresentano il popolo europeo » (p. 81). Considerando la questione sotto un altro punto di vista, un parlamento democratico - e non sembri una contraddizione in termini - · deve rappresentare tutte le tendenze esistenti. S'intende che anche su questo punto vi possono ·essere dei temperamenti, ché delle formazioni assolutamente inconsistenti e che avrebbero solo un peso negativo possono essere eliminate con l'adozione di una clausola, come quella esistente in Germania (ivi sono esclusi i partiti che non abbiano raggiunto almeno il 5 % dei voti validi). Si può dire però che il carattere rappresentativo dell'Assemblea ed il legame tra l' elettore e l'eletto siano i due punti fondamentali ai quali si possono ricondurre tutti gli altri esaminati dal Birke (fiducia del popolo nel parlamento, prevenzione delle astensioni, influenza sui partiti _politici). Il secondo elemento sta molto a cuore all' A., che afferma: « Ciononostante, un legame personale tra il deputato e la Comunità che egli rappresenta dovrebbe essere conservato il più possibile. Ciò accrescerebbe la popolarità dell'ideale europeistico » (p. 85). L' A. è molto attento a quelle che possono essere le reazioni dell' elettorato, anzi. si può dire che tutta l'ultima parte della monografia assume quasi il carattere di studio psicologico sul com-· . porta:rµento degli elettori, sopratutto in relazione ai diversi sistemi. Il sospetto dell'elettore, nei confronti di un sistema -che permetta manovre e manipolazioni elettorali, quale il gerrymander, è di certo un motivo ricorrente nel corso della trattazione. Perché.· giustamente il Birke si preoccupa che tale sospetto possa ·riflettersi addirittura sull'intero . problema delYunificazione europea. In 122 . . _B·ib1iotecaginobianco I '
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