. ' . . \ . I jmpossibile i11 questa sede, anche soltanto a voier risalire al ;54, quando Di Vittorio rifiutò esplicitamente il principio del sindacato « cinghia di tras1nissione » per l'azione rivoluzionaria e rivendicò per il sindacato stesso il massimo di autonomia dalle esigenze tattiche del partito. Comunque, la funzione del sindacato è divenuta, in questi ultimi anni, · addi1ittura predon1i11ante sul partito; nel co11vegno delle fabbriche del maggio scorso a Milano, Amendola dovette denunciare la gravità del fatto che il p~rtito va progressivan1ente « si11dacalizzandosi » perché si trova costretto sempre più a svolgere t1n'azione di sostegno delle esigenze rivendicative avanzate dal sinda·cato piuttosto· che sviluppare un'azione propria di stimolo, di orientamento e di iniziativa ideologica. L' on. Amendola mise anche in luce a Mila110 il fenomeno grave della continua e completa co11fusione cl1e viene fatta, nella classe operaia, tra partito e sindacato; e mostrò di credere che il fenomeno sia dovuto alle grandi trasformazioni che sono in corso 11ellarealtà delle fabbriche e nell'insieme della società e che, naturalmente, trovano il sindacato più im1nediatamente capace di assin1ilarle di quanto 110n riesca il partito. Analisi certamente esatta e co11fermata da1 fatto che questo concepire il partito come sen1plice prolungan1ento del sindacato sul terreno politico è particolarmente pronunciato, stando ai dati del PCI, nei giovani e nelle categorie operaie che, per le modifiche intervenute nel tipo di lavoro nelle fabbriche (ad esempio l'auto1nazione), sono i protagonisti del processo di trasformazione della coscienza operaia e, soprattutto, di revisione del principio della solidarietà di classe. Stanco, con segni di crisi fino al '56, il sindacato ha risolto per proprio conto il problema delle trasformazioni che investono i ceti operai, l1a instaurato progressivamente (anche sotto la spinta delle rappresentanze socialiste via ·via cl1e il PSI affermava la propria autonomia) la pratica della democrazia interna ed è acceduto a una forma di azione quotidiana che fa centro nei singoli settori e, addirittura, sulle singole aziende, isolando, così, di volta in volta, ciascun problema con le specifiche esigenze da dife~dere. Le ultime elezioni per le commissioni di fabbrica, hanno mostrato, senza alcu11 dato contradditorio, che la CGIL recupera le posizioni perdute e le migliora dove il dibattito tra gli iscritti al sindacato è più aperto e viene più seriamente praticato e dove l'azione rivendicativa ha mostrato una tendenza a far prevalere i bisogni particolari sulle ragioni generali della solidarietà di classe. Comunque, la discussione interna e 'l'effettiva democraticità delle decisioni che ne derivano sembrano essere, per ammissione dei comunisti e dei socialisti, 10 Bibliotecaginobianco ' .. . . . . . ' . . .
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